Da manager a muratore, una donna impegnata nel sociale

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L’impegno sociale di una grande azienda come Whirlpool: una manager diventa muratore per due giorni e contribuisce fattivamente alla costruzione di alloggi per i senza tetto

Donna e manager, ma per due giorni anche muratore volontario, «perché la donna è coraggiosa, pratica e multitasking per eccellenza, quindi in grado di cavarsela anche in lavori tradizionalmente maschili». Così Eileeen Robinson, manager Comunicazione Interna di Whirlpool EMEA lascia la scrivania del Centro Direzionale Europeo della multinazionale degli elettrodomestici a Comerio (Varese) per infilare la tuta d’ordinanza nel cantiere edile che Habitat for Humanity ha aperto nella periferia di Ploie?ti, città di quasi 250mila abitanti nel sud della Romania. Quello che si sta realizzando a Ploje?ti è il progetto cui l’associazione no-profit impegnata a migliorare le condizioni abitative e a costruire alloggi per i senza tetto ha destinato i volontari selezionati da Whirlpool EMEA, dal 2004 partner globale di Habitat. Per due giorni manager, impiegati e operai hanno scelto, quindi, di diventare muratori; in tutto cento dipendenti della multinazionale provenienti da tutta Europa si trasformeranno in volontari per dare un’abitazione alle famiglie che vivono in situazione di forte disagio.

Le richieste per prendere parte al progetto sono aumentate negli anni e hanno sempre registrato un alto numero di candidature femminili; tanto che quest’anno quasi la metà dei partecipanti è donna. «Da anni, per Whirlpool, coordino i rapporti con Habitat, raccolgo in azienda le candidature per partecipare ai suoi progetti e seleziono i volontari -spiega Eileen Robinson, da 14 anni in forza alla multinazionale e nativa di Londra-; all’inizio le donne devono vincere una resistenza perché il cantiere non è il loro ambiente naturale di lavoro, ma poi, e lo dico in base alle esperienze delle tante colleghe che hanno partecipato, rendono molto e si dicono soddisfatte dell’esperienza. Io vado per la prima volta sul cantiere quest’anno e confesso di non essere spaventata dall’idea stessa di costruire una casa, ma soltanto di non riuscire farlo bene. Nessuno di noi, infatti, va in Romania per fare una vacanza, ma per rendersi veramente utile alle persone del luogo».

La costruzione degli edifici si svolge sotto la guida di un direttore dei lavori professionista, ha la canonica durata di una giornata lavorativa (dalle 8.30 alle 17.00) e impegna tutti partecipanti, anche senza abilità specifiche, in compiti che vanno dalla verniciatura alla realizzazione delle intelaiature, dall’isolamento alla posa del tetto. Il tutto attenendosi alle prescrizioni di sicurezza contenute in un manuale realizzato da Habitat, nel rispetto delle modalità costruttive del luogo e con una particolare attenzione all’impatto ambientale. «Whirlpool EMEA, dal 2004 a oggi ha donato oltre un migliaio di elettrodomestici ad alta efficienza energetica e somme di denaro ai progetti di Habitat -dichiara Adriano Mureddu, vice president, Human Resources, Whirlpool EMEA, ma quello che caratterizza la nostra partnership è l’impegno sul campo, ossia il lavoro nei cantieri dell’associazione. Lì si conosce e si lavora gomito a gomito con chi andrà ad abitare nelle case che si realizzano, lì ci si imbatte in problemi e si trovano motivazioni quasi inimmaginabili nell’Europa più ricca. Con questo progetto non costruiamo soltanto case per chi ha bisogno, ma anche uno spirito di squadra per il nostro lavoro quotidiano».

Dei cento partecipanti Whirlpool, 34 vengono dai siti italiani (Comerio, Cassinetta di Biandronno e Siena) e 25 dalla fabbrica polacca di Wroclaw. Per ragioni organizzative i volontari saranno divisi in due gruppi, al lavoro rispettivamente il 18 e 19 maggio e il 25 e 26 maggio. Una giornata di lavoro è pagata dall’azienda (che provvede anche ai trasferimenti e alla permanenza), l’altra è offerta dai lavoratori, che la scaleranno dal monte ferie.

Per informazioni sui progetti di Habitat for Humanity, www.habitateurope.org

 

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