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Il Coronavirus se la prende anche con i visoni

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Focolai di Coronavirus tra i visoni di Spagna e Paesi Bassi

Negli allevamenti in Spagna e nei Paesi Bassi, ha superato il milione il numero di visoni che sono stati uccisi a causa dell’arrivo del Coronavirus. Secondo l’Autorità olandese per la Sicurezza dei prodotti alimentari e di consumo, si sono verificati focolai di coronavirus in 26 allevamenti olandesi ed è quindi stato impossibile non agire, sopprimendo tutti gli animali infetti.

Il nuovo Coronavirus, come sappiamo, non solo è partito da un animale ma è anche stato rilevato in numerosi altri animali – tra cui i cani, i gatti e le tigri – ma nessuno di questi si è dimostrato potenzialmente infettivo per gli esseri umani.

Per quanto riguarda i visoni, gli scienziati stanno ancora indagando per determinare se questi animali possano aver infettato alcuni esseri umani o viceversa – secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono possibili entrambe le ipotesi.

Tuttavia, anche se i funzionari non ne sono ancora certi, per ora si ritiene che lo scoppio di infezioni da visone in Spagna e nei Paesi Bassi sia iniziato da un essere umano e che quindi il virus si sia diffuso dai lavoratori ai visoni.

Come riporta il Chicago Tribune, a maggio è stato scoperto un focolaio in un allevamento di visoni vicino a La Puebla de Valverde in Spagna.

Sette dei 14 dipendenti sono risultati positivi al Coronavirus, provocando la chiusura dell’azienda agricola e poi altri due sono risultati positivi successivamente.

È a causa delle infezioni diffuse negli allevamenti che oltre 1,1 milioni di visoni sono stati uccisi, perché si aveva il timore che potessero diffondere il Coronavirus all’uomo – anche perché il ceppo virale che colpisce questi animali è simile a quello che colpisce gli esseri umani.

 

 

 

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