ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Incontro tra il Papa e Vance, Parolin: "Protocollo al lavoro"-Trump, la figlia Tiffany è diventata mamma per la prima volta: è nato Alexander-Sognando... Ballando con le stelle, Francesco Totti tra gli ospiti di stasera 16 maggio-Carlo III, ricchezza in aumento: in un anno incassati 30 milioni di sterline-Giornata mal di testa, il 18 maggio riflettori accesi su malattia e nuove cure-Acido e botte alla moglie, 55enne arrestato a Castellammare di Stabia-A Tirana il summit della Comunità Politica Europea, Rama accoglie i leader-Piattaforme streaming, Netflix è la prima ma in un anno perde il 5,8%-Meloni in Albania per il vertice della Comunità politica europea, le videonews dal nostro inviato-Allerta meteo sull'Italia, ancora un giorno di maltempo estremo: le previsioni-Laura Pausini, oggi il compleanno: "Festeggio con pizza e karaoke"-Ucraina-Russia, colloqui al via alle 11.30. Anche Rubio a Istanbul-Fiere, a Piacenza dal 21 al 23 maggio la Nuclear Power Expo-Tommy Paul, chi è l'avversario di Sinner nella semifinale degli Internazionali-Garlasco, il fotomontaggio delle 'gemelle K': "Ecco perché lo abbiamo fatto"-Trovata bimba sottratta dal padre a Novara, piccola positiva alla cocaina-Trovata morta in casa a Correggio, fermato il convivente-Anna Tatangelo, esce 'Inferno': "Sono una donna 2.0, dopo le difficoltà ora rinasco"-Sinner-Paul: orario, precedenti e dove vederla in tv (anche in chiaro)-Colloqui Ucraina-Russia a Istanbul, "ma Putin prepara una nuova offensiva": il retroscena

Tumore ovarico tramandato dai padri

Condividi questo articolo:

Un nuovo legame genetico rivela che gli uomini possono essere portatori del gene che causa il cancro ovarico alle donne

Un nuovo studio, recentemente pubblicato sulla rivista «PLOS Genetics», segna la scoperta di un collegamento mai precedentemente riconosciuto tra il cancro ovarico e un gene sul cromosoma X, rivelando che i geni di un padre svolgono un ruolo importante nel rischio di cancro ovarico di una donna. Questa ricerca potrebbe cambiare il modo in cui i medici cercano e trattano uno dei tipi più letali di cancro.

Il gene, chiamato MAGEC3, è ancora sotto indagine da parte degli scienziati, anche perché, a quanto pare, una versione «normale» di questo gene, in realtà, è protettiva contro la formazione dei tumori; mentre le sue mutazioni possono provocare la crescita incontrollata e la riproduzione delle cellule, portando al cancro.
Il cancro ovarico è una malattia davvero molto importante: nel 2015, ci sono stati circa 1,5 milioni di casi in tutto il mondo e oltre 161.000 morti, facendolo diventare così l’ottava causa di morte per cancro. È un tumore silenzioso, difficile da rilevare e da prevedere – hanno detto gli scienziati.

Lo studio ha identificato il gene confrontando più di 3.000 coppie di nonna/nipote dal Familial Ovarian Cancer Registry del Roswell Park Cancer Institute di Buffalo, New York – che contiene oltre 50.000 partecipanti provenienti da oltre 2.600 famiglie con una storia di cancro ovarico.
Gli scienziati hanno teorizzato che, poiché le donne hanno due cromosomi X e gli uomini ne hanno solo uno, un gene mutato sul cromosoma X sarebbe condiviso il doppio delle volte tra le coppie di nonna/nipote paterne rispetto a quelle materne. Hanno scoperto che le donne le cui nonne paterne avevano il cancro alle ovaie avevano il doppio delle probabilità di sviluppare il cancro ovarico rispetto a quelle che avevano le nonne materne affette da tale tumore – mantenendo coerenza con la teoria che il gene responsabile era sul cromosoma X.
Complessivamente, il 28,4% delle nipoti nelle coppie paterne ha sviluppato il cancro ovarico, rispetto al 13,9% delle nipoti nelle coppie materne.

 

Questo articolo è stato letto 30 volte.

donne, ereditarietà, genetica, geni, Ovaie, padre, tumore

Comments (2)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net