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Vino biodinamico e biologico: scopriamo le differenza. Intervista con Marco Serventi

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Si parla molto di biologico e biodinamico e alcuni fanno confusione, ma è bene sapere che non sono sinonimi, anche se entrambi gli approcci mirano a ridurre l’impatto sull’ambiente

Cosa significa agricoltura biodinamica? C’è differenza tra un vino biologico e uno biodinamico? Abbiamo incontrato Marco Serventi dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biodinamica a Vinitaly 2015 a margine del convegno ‘La revisione della normativa sul vino biologico. In comparto si confronta’. 

Biologico e biodinamico infatti non sono la stessa cosa. Come spiega l’Associazione per l’agricoltura biodinamica, il nome ha due radici: ‘bio’ indica che si agisce rispettando le leggi della vita, ‘dinamica’ sottolinea che si tiene anche conto delle ‘forze’ (o principi organizzatori) che agiscono nelle e sulle sostanze.


È nata nel 1924 da Rubolf Steiner, ondatore della medicina e della pedagogia steineriane, a un gruppo di agricoltori che gli chiedeva indicazioni pratiche per risolvere i nuovi problemi di degenerazione delle loro colture causati dall’uso dei prodotti chimici nella concimazione e nella difesa delle piante, dalle nuove tecniche di selezione e di intensivizzazione dell’agricoltura.Era iniziato il passaggio dall’azienda mista (che produceva tutto quanto le serviva per funzionare) all’azienda specializzata che dipende dall’importazione di input dall’esterno. Da più di ottanta anni il movimento di agricoltura biodinamica – diffuso con successo in tutto il mondo – con i suoi agricoltori e i suoi ricercatori lavora per garantire il risanamento della Terra, il rinnovamento dell’agricoltura e offrire un alimento ricco di forze nutritive a uomo e animali.

Vino biodinamico

Quindi i ‘vini biodinamici’ sono prodotti sulla base dei dettami di Rudolf Steiner, sulle fasi lunari e su pratiche di coltivazione ancora in fase di definizione a livello europeo.  Possiamo sintetizzare dicendo che questo tipo di agricoltura pone l’accento in maniera ancora più marcata sulla sostenibilità, sulla fertilità del suolo e sulla biodiversità eliminando, come già accade per la viticoltura biologica, fertilizzanti e prodotti chimici.  Nella visione biodinamica, il viticoltore non è più un semplice agricoltore, ma entra in contatto totale con la vigna e madre terra. Nei vini biodinamici non vengono apportati additivi e si preferisce usare solo lieviti indigeni, naturalmente presenti sulle uve. Si punta a creare vini particolarmente legati al territorio che esaltano le caratteristiche uniche del vitigno in controtendenza rispetto alla standardizzazione dei sapori.

Vino biologico

Il vino biologico si presenta ai consumatori con un marchio universalmente riconoscibile, ottenuto attraverso l’abbattimento delle sostanze chimiche e dei solfiti, nonché la riduzione delle risorse idriche utilizzate e l’adozione di tecniche di coltura biologiche che prevengano gli attacchi parassitari in maniera naturale. In questo articolo spieghiamo quando un vino può definirsi biologico. 

a.po

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