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Scosse di terremoto in Cina, Giappone e Papua Nuova Guinea

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Una violenta scossa di terremoto ha avuto luogo ieri in Cina, provocando la morte oltre 350 persone, con 180 dispersi e più di 1400 feriti. Scosse anche in Giappone e Papua Nuova Guinea, senza rischi per abitazioni e persone

Una fortissima scossa di terremoto ha avuto luogo ieri in Cina alle 16.30 ora locale (le 10.30 in Italia) con epicentro a circa 11 km dalla città di Wenping (provincia sud-occidentale dello Yunnan), colpendo le remote contee di Ludian e Qiaojia, un’area incastrata tra Sichuan e Guinzhou. A renderlo noto l’Istituto Americano di Geofisica (Usgs).

Il terremoto, di magnitudo 6.1 della scala Richter, oltre a provocare gravi danni a case ed edifici (con il crollo di circa 12mila abitazioni), ha causato la morte di oltre 350 persone, con 180 dispersi e più di 1400 feriti, anche se il bilancio resta ancora provvisorio.

La zona dello Yunnan rimane quindi a forte rischio sismico: nel settembre 2012 un terremoto di magnitudo 5.7 causò ottanta morti e ottocento feriti. Nel 1974, un movimento tellurico di 7.1 gradi, sempre nella stessa area, uccise ben 1.500 persone.  

Ma la giornata di ieri è stata caratterizzata anche da altri eventi sismici in altre parti del mondo: al largo della Papua Nuova Guinea è stata avvertita una scossa di magnitudo 6.9 alle 2.22 ora locale. Secondo i rilevamenti del Usgs, il sisma ha avuto il suo ipocentro a 10.6 km di profondità ed epicentro a 340 km a nord-nordovest di Lorengau (capoluogo della Provincia di Manus). Al momento non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose, né è stata diffusa alcuna allerta tsunami

Nella stessa giornata è stato segnalato anche un terremoto ‘innocuo’ di magnitudo 6 in Giappone, vicino a Okinawa. Il sisma non ha riportato conseguenze per abitazioni e persone.

(ml)

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case, persone, Scossa, terremoto, tsunami

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