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Emissioni di gas serra in crescita

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Chi sono i principali responsabili?

La World Meteorological Organization ha pubblicato un report che analizza l’impatto dei gas a effetto serra, le temperature globali, le previsioni climatiche e i punti critici, i cambiamenti climatici urbani, gli impatti meteorologici estremi. Proveniamo da una settimana molto allarmante da questo punto di vista, date le prove di devastazione che l’Uragano Ian ha lasciato in Florida, con tanti decessi e molti abitanti che hanno perso tutto.

Lo studio, United in Science, mostra come le emissioni di gas serra hanno continuato ad aumentare toccando livelli record. Le emissioni di combustibili fossili sono ora al di sopra dei livelli pre-pandemici dopo un calo temporaneo a causa di blocchi.

I primi dati del 2022 forniscono un quadro allarmante, indicando che, rispetto allo stesso periodo del 2019, le emissioni (soprattutto di anidride carbonica, metano e ossido di diazoto) sono aumentate dell’1,2%. I responsabili principali di questo fenomeno sono USA, India e UE.

Per riuscire ad essere in linea con l’obiettivo di 1,5° degli Accordi di Parigi, è necessario ridurre di sette volte le emissioni entro il 2030.

Gli ultimi sette anni sono stati i più caldi mai registrati. Esiste una probabilità del 48% che, durante almeno un anno nei prossimi 5, la temperatura media annuale sia temporaneamente di 1,5 ° superiore alla media del 1850-1900. Con l’aumento del riscaldamento globale, non si possono escludere “punti critici” nel sistema climatico.

Le città che ospitano miliardi di persone e sono responsabili fino al 70% delle emissioni causate dall’uomo dovranno affrontare un impatto socioeconomico crescente. Le popolazioni più vulnerabili soffriranno di più, afferma il rapporto che fornisce esempi di condizioni meteorologiche estreme in diverse parti del mondo quest’anno.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha affermato “Alluvioni, siccità, ondate di calore, tempeste estreme, incendi, si stanno intensificando, superando record con una frequenza allarmante. Ondate di calore in Europa. Alluvioni gigantesche in Pakistan. Prolungate e intense siccità in Cina, Corno d’Africa e Stati Uniti. Non c’è niente di naturale nella portata di questi disastri. Sono il prezzo della dipendenza dell’umanità dai combustibili fossili”.

Nel giugno e nel luglio 2022 l’Europa è stata colpita da due ondate di calore e siccità. Il Portogallo ha raggiunto un nuovo record nazionale, toccando i 47° e per la prima volta nella storia il Regno Unito ha superato i 40°. Le ondate hanno causato morti e anche ingenti problematiche sociali e perdite economiche.

Quello che rimane da fare, per i governi, è collaborare per cercare di mantenere le temperature al di sotto della soglia critica e di limitare i danni che i cambiamenti climatici stanno già mettendo in atto.

Luna Riillo

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