centro storico di urbino

Patrimoni Unesco: 1998, Centro Storico di Urbino

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Viaggio tra i Patrimoni Unesco in Italia

La piccola e graziosa città di Urbino, sulle morbide colline delle Marche, visse una grande fioritura culturale nel XV secolo grazie al mecenatismo di Federico da Montefeltro. Il suo centro abitato, infatti, si trasformò da borgo medievale a splendida corte principesca, attirando artisti e studiosi da tutta Italia e influenzando gli sviluppi culturali nel resto d’Europa.

Federico III da Montefeltro, il personaggio più illustre che legherà la storia della città alla propria fama, governò Urbino dal 1444 al 1482.

Esempio di principe illuminato, abile condottiero, cultore e protettore delle arti, scaltro uomo politico, raffinato collezionista e umanista appassionato di geometria e matematica, Federico seppe condensare nel piccolo centro le figure di maggior spicco della cultura italiana del Rinascimento.

E lo fece chiamando a sé gli uomini e gli artisti migliori del suo tempo, tra cui Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Pietro Bembo, Luciano Laurana.

Ma nel clima vitale e culturale della corte ducale, mossero i primi passi anche Bramante e Raffaello, che nacque ad Urbino il 28 marzo 1483.

Alcuni dei più eminenti studiosi e umanisti del Rinascimento, infatti, crearono ad Urbino un eccezionale complesso urbano di notevole omogeneità.

L’aspetto della città è ancora oggi intatto e rappresenta uno dei punti di massimo splendore dell’arte e dell’architettura del Rinascimento, adattato così armoniosamente al suo ambiente fisico e al suo passato medievale da diventare, anche per questo, Patrimonio UNESCO nel 1998.

Il Centro Storico di Urbino ha un’estensione di poco più di un chilometro quadrato, racchiuso tra mura bastionate, interamente costruito in mattoni cotti e caratterizzato da due assi viari principali e quasi perpendicolari tra loro.

Un aspetto particolare e affascinante della cittadina è la fitta trama urbanistica nella quale si articolano stradine, vicoli, scalinate, sottopassi e saliscendi improvvisi, a cui si aggiungono palazzi e chiese che, grazie anche al paesaggio circostante, formano una stupenda scenografia.

Uno dei capolavori più illustri dell’arte rinascimentale è rappresentato dal Palazzo Ducale.

Un edificio che si trova al centro del borgo storico di Urbino, fiancheggiato da altri monumenti come la cattedrale e il Teatro Sanzio. Il Palazzo fu ideato dall’architetto dalmata Luciano Laurana, il quale battezzò con il suo nome le due affilate Torri che, alte quasi sessanta metri, costituiscono un’invenzione del tutto originale.

Lo splendido cortile d’onore è una simmetria di proporzioni dove spiccano il disegno di archi e colonne, il gioco cromatico dei materiali, dal rosso del mattone al chiaro del travertino, mentre scolpite su un doppio fregio, ecco le lodi tessute in latino al grande Federico, che rendono ancora più concreto l’ideale di armonia e di equilibrio del primo Rinascimento.

Nel Palazzo Ducale di Urbino risulta di notevole interesse lo Studiolo di Federico da Montefeltro, uno degli ambienti più celebri del palazzo che, rimasto praticamente integro, permette di ammirare il gusto fastoso della corte urbinate.

Realizzato da artisti fiamminghi appositamente chiamati a corte dal Duca, lo studiolo si trova al piano nobile del palazzo.

Le sue pareti sono coperte da tarsie lignee che creano effetti illusionistici di continuazione dell’architettura. In origine, però, le pareti erano decorate nella parte superiore da un fregio contenente ventotto ritratti di uomini illustri del passato e del presente.

Quattordici di questi ritratti originali sono oggi al Museo del Louvre, mentre gli altri quattordici sono ancora presenti nello stesso ambiente per il quale sono stati pensati. Raffigurazioni che comprendevano sia personaggi civili che ecclesiastici ed erano concepiti da un punto di vista leggermente ribassato su di uno sfondo unificante, in modo da creare l’impressione prospettica di una galleria reale.

Il Palazzo Ducale ospitava, inoltre, una magnifica collezione di opere d’arte, attualmente esposta in parte nelle sale del Palazzo e in parte nella Galleria degli Uffizi di Firenze, e una biblioteca che custodiva un migliaio di preziosi codici miniati, poi acquistati dalla Biblioteca Apostolica Vaticana. Tutte opere d’arte frutto della committenza di Federico da Montefeltro, mentre a suo figlio, Guidobaldo I da Montefeltro, è da ricondurre la fondazione dell’università di Urbino, nel 1506.

Oggi, il Palazzo Ducale di Urbino ospita la Galleria Nazionale delle Marche, la cui sezione più celebre è legata al Rinascimento urbinate, con due opere di Piero della Francesca, oltre ad un importante nucleo di realizzazioni del primo Cinquecento, tra cui lavori di Raffaello.

Un altro simbolo del Rinascimento che si trova nelle Galleria Nazionale delle Marche è il dipinto della “Città ideale”.

Una tavola, di autore ignoto, che raffigura l’immagine perfetta di una città, frutto della razionalità geometrica, della proporzione e della misura, dove regnano bellezza e ordine.

Un’opera che incarna il buon governo di Federico, la radice della sua politica, la cui magnificenza e giustizia si associa alla sapienza degli uomini da cui era circondato. Proprio l’intensità delle esperienze e la qualità delle opportunità che, tra Quattro e Cinquecento, la corte urbinate offrì agli artisti dell’epoca, alimentò la formazione del mito di Urbino rinascimentale come città ideale e esempio supremo delle corti italiane.

Alessandro Campa

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