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Italiani sempre più vegetariani

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Gli italiani ritornano agli elementi base dell’alimentazione e sono sempre più attenti a cosa mangiano

Gli italiani sono sempre più attenti a quello che trovano nel piatto: più di due persone su tre si dichiarano preoccupate degli ingredienti artificiali contenuti nei cibi; inoltre per il 66% dei consumatori il cibo fatto in casa è considerato più sano e per il 62% più sicuro.

Sono i dati che emergono dalla Survey di Nielsen Global Health and Ingredient-Sentiment e Global Out-of-Home Dining condotte su un campione di oltre 30.000 individui in 61 Paesi tra l’agosto 2015 e marzo 2016.

Più della metà degli italiani si dichiara disponibile a pagare un prezzo più alto per cibi che non contengono alimenti indesiderati, anche se solo il 37% ad essere disposto a sacrificare il gusto per un cibo più salutare.

Per l’amministratore delegato di Nielsen Italia, Giovanni Fantasia: “La nutrizione è una materia articolata e soggettiva. Antiossidanti, vitamine, fibre, minerali e acqua, basso contenuto di calorie e grassi si configurano come peculiarità che vanno a diversificare l’offerta di cibo segnando un importante cambiamento rispetto a 10 anni fa. I consumatori si trovano sempre di più a doversi o rientare rispetto alla molteplicità di scelte dietetiche che incontrano quando si trovano davanti agli scaffali dei supermercati. Alla base della maggiore attenzione prestata al tema salute e benessere sono individuabili 5 macro trend: il progressivo aumento dell’età media della popolazione, una crescita dei tassi delle malattie croniche come ipertensione e diabete, le allergie o intolleranze per determinati cibi, l’affermarsi dell’atteggiamento propenso all’auto-diagnosi del proprio stato di salute, la crescita di consumatori informati e connessi. Oltre un terzo (36%) della popolazione globale dichiara di essere allergico a uno o più cibi, quasi due terzi (64%) segue una dieta restrittiva”.

Tra le tendenze in atto, la ricerca rileva un “ritorno alle origini”, quindi un ritorno agli elementi base dell’alimentazione: il 66% dichiara di non assumere prodotti animali contenenti antibiotici e ormoni, il 65% evita coloranti artificiali, il 62% i conservanti, il 60% gli OGM, il 59% gli aromi ottenuti con additivi estranei ai prodotti stessi.

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