RICOMINCIO DA TE, ITALIA: ITINERARI DI VIAGGIO TRA LE REGIONI DELLA PENISOLA. L’ EMILIA ROMAGNA

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L’Emilia Romagna come non l’avete mai vista. Un rombo di motori e un’ esplosione di sapori  descrivono una regione dalle meravigliose caratteristiche

Un desiderio di rinascita. La voglia di ripartire dalle piccole abitudini quotidiane, ma anche di realizzare scelte più ragionate ed impegnative. Tra queste l’organizzazione di un viaggio, di una vacanza o di un semplice weekend per staccare la spina.

Quest’anno l’approccio al turismo sarà diverso, ma non per questo meno coinvolgente e stimolante.

Da situazioni difficili, a volte, possono nascere occasioni inaspettate. Ancora di più se si vive in Italia che, con la sua immensa varietà, offre degli scenari incantevoli.

EMILIA- ROMAGNA

Tradizioni, gusto e accoglienza. Una combinazione perfetta in un territorio dove trovare qualità di vita e comunità di valori.

L’itinerario in Emilia Romagna inizia dalla celebre Riviera Romagnola.

Da queste parti il mare rappresenta uno stile di vita. Divertimento e cordialità sono gli elementi che hanno reso la zona una punta di diamante della regione. Piadina e vino Sangiovese i simboli che la contraddistinguono a tavola.

La piadina, appunto, il pane dei romagnoli con le sue varianti più gustose. In Romagna viene spesso farcite con erbe cotte o crude, come il crescione o la rucola, e accompagnata a salumi e formaggi freschi, come prosciutto, salame, squacquerone e stracchino.

La Riviera Romagnola, un’ importante porzione di territorio affacciata sul mare Adriatico che da anni, specialmente durante la stagione estiva, è una delle mete preferite per vacanze adatte ad ogni esigenza, dallo svago giovanile alle famiglie. Qui le giornate sono scandite tra attività e sport in riva al mare e movida serale tra i numerosi locali.

Riccione è un autorevole esempio di questa tendenza.

La Perla Verde dell’Adriatico, così definita per i suoi parchi e viali alberati, mostra il suo aspetto migliore a partire dalla stagione primaverile per poi esplodere meravigliosamente in estate. Tante le occasioni di divertimento al ritmo della musica più varia sia nelle famose discoteche sulle colline che nei vari locali notturni sulla spiaggia nella zona del Marano. A rendere Riccione così unica è proprio l’intensità della sua vita notturna.

La città, però, soddisfa anche l’interesse culturale. Ad esempio con Villa Franceschi, elegante residenza balneare sorta nei primi del Novecento, ospita la Galleria di arte moderna e contemporanea. La visita al Museo del Territorio, invece, regala un intrigante viaggio nel tempo geologico. Qui vengono illustrate le più importanti testimonianze relative all’evoluzione umana e territoriale di Riccione e i suoi dintorni che vanno dalla preistoria all’età romana.

A pochi chilometri di distanza, gli appassionati di motori possono trovare in Misano Adriatico un importante punto di riferimento. Il Misano World Circuit Marco Simoncelli, infatti, ospita ogni anno spettacolari ed entusiasmanti competizioni sportive a due e quattro ruote, come la Superbike a giugno e la MotoGP a settembre, mentre a maggio gare singolari come le sfide tra camion nell’European Truck Racing Championship.

La Romagna rivela pian piano i suo tesori artistici e culturali.

E lo fa nei dintorni di Riccione con una località situata in mezzo a verdi colline. Si tratta del borgo di Montefiore Conca, uno degli esempi più affascinanti di quella che un tempo era la Signoria dei Malatesta. Un luogo in cui storia e natura hanno trovato una perfetta sinfonia.

Un’atmosfera tutta particolare creata in primo luogo dall’imponente Rocca Malatestiana, fortificazione difensiva e dimora estiva della famiglia. Dal  terrazzo più alto si riescono a intravedere  i monti dell’Appennino marchigiano e la Repubblica di San Marino appare sempre più vicina.

Il centro storico è cinto dalle mura e circondato da boschi e campagne in cui trovare castagneti secolari, il cui frutto viene celebrato con sagre dedicate nelle domeniche di ottobre. A queste si aggiungono una serie di manifestazioni a partire dai celebri eventi religiosi come il Natale con il suo presepe vivente. Un ambiente tutto particolare in cui le antiche mura, i personaggi in costume e la luce delle torce fanno da sfondo ad una suggestiva rievocazione della nascita di Gesù.

Poi la Pasqua con la Processione del Venerdì Santo.

Antica e tradizionale cerimonia religiosa dove sfilano in processione le varie figure della passione di Cristo accompagnate dalle Confraternite con le loro vesti e cappucci e dalla banda cittadina.

In estate si svolge Rocca di Luna, due lunghe notti durante il plenilunio di luglio che danno vita a numerosi spettacoli, mostre, mercatini e degustazioni nell’affascinante cornice della Rocca e delle vie del borgo piene di ombre e luci soffuse.

Continuando il percorso lungo la costa adriatica romagnola si incontra Rimini.

Situato nella parte meridionale della Romagna compresa fra il mare Adriatico e le colline dell’Appennino, il territorio di Rimini si presenta con le sue distese di spiagge, i variopinti stabilimenti balneari e le sue bellezze artistiche testimoni di una storia lontana.

A partire dall’età romana con il maestoso Arco di Augusto, il più antico tra gli archi trionfali, seguito dal Ponte di Tiberio. Anche qui la Signoria dei Malatesta ha lasciato i suoi tratti distintivi con Castel Sismondo, fortezza nel centro di Rimini utilizzata per spettacoli e mostre, e il Tempio Malatestiano, duomo della città e meraviglioso esempio di architettura rinascimentale.

Un giro nel centro storico porta alla scoperta di Piazza Tre Martiri, uno dei luoghi di ritrovo più importanti, ma anche del Museo della Città, che illustra la storia di Rimini tramite oltre 1500 opere, e il sito archeologico della ‘Domus del Chirurgo’ con lo straordinario patrimonio chirurgico-farmaceutico, rimasto ancora intatto dall’età romana.

Una parte tradizionale e autentica di Rimini si può conoscere a Borgo San Giuliano, vecchio quartiere di pescatori con casette colorate e murales in cui si alternano cantinette e ristorantini tipici. Lo stesso si può dire per la Vecchia Pescheria che si affaccia su Piazza Cavour, centro della vita cittadina  e custode di Palazzo Garampi, sede del comune, e di Palazzo dell’Arengo, imponente edificio in stile romanico- gotico merlato. Anche nelle piazzette e nei vicoli intorno alla Vecchia Pescheria si trovano enoteche e ristoranti in cui gustare le specialità della cucina romagnola, mentre  durante il periodo natalizio l’antico mercato del pesce si trasforma nella location perfetta per i tipici mercatini.

La serie di eventi che si svolgono durante tutto l’anno all’insegna del divertimento, della cultura, dello sport, della musica, della tradizione e dell’enogastronomia, fanno di Rimini una città in continuo fermento e costante sperimentazione che  riesce a soddisfare tutte le aspettative.

Poco distante Santarcangelo di Romagna, un borgo adagiato su colle di Giove con il tipico impianto medievale fortificato, rimasto praticamente invariato nel tempo.

Il colle Giove è attraversato da particolari grotte tufacee che, secondo alcuni studi, potevano avere sia la funzione di cantine dove conservare il Sangiovese, che rappresentare luoghi di culto. Alcune di queste grotte sono oggi visitabili per scoprire il suggestivo fascino che le caratterizza.

Uno dei simboli di Santarcangelo si trova in Piazza Ganganelli ed è un grande Arco trionfale eretto in onore di Papa Clemente XIV, nato proprio in questa graziosa località. Altro emblema cittadino si trova in Piazza delle Monache e si tratta della Torre del Campanone, alta 25 metri. La Pieve di San Michele Arcangelo, invece, è l’edificio di culto più antico e più importante della cittadina.

Anche i musei presenti a Santarcangelo rappresentano grande motivo di interesse. Notevoli opere sono conservate al Museo Storico Archeologico MUSAS, un grande patrimonio di arte e cultura, testimonianza unica della storia del territorio. Allo stesso modo ha la sua importanza anche il MET – Museo Etnografico degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, dedicato alle tradizioni popolari e all’identità culturale del luogo.

Tre eventi rendono Santarcangelo una località viva, oltre che graziosa. A luglio si svolge il   prestigioso Festival Internazionale del Teatro in Piazza con un ricco calendario di eventi all’aperto e ospiti internazionali. A fine settembre la Fiera di San Michele, dedicata all’ambiente, agli animali e alla gastronomia, mentre l’11 novembre, la Fiera di San Martino si anima con il mercato dei prodotti autunnali e l’originale “Palio della piadina“.

Si prosegue nel cuore della Romagna, facendo visita a  Cesena, una delle più importanti mete d’arte della zona.

La scoperta della città inizia dalle animate strade del centro storico e da Piazza del Popolo, caratterizzata dalla Fontana Masini, da Palazzo del Ridotto, in cui domina una statua bronzea di papa Pio VI,  e dalla Cattedrale di S. Giovanni Battista, con la Cappella della Madonna del Popolo e il Museo della Cattedrale.

A Cesena si trova anche la Biblioteca Malatestiana, prima Biblioteca Civica d’Italia. Rimasta inalterata dall’inaugurazione del 1454, la struttura architettonica e i codici in essa conservati la rendono un caso unico al mondo. Sempre la Signoria dei Malatesta ha lasciato in eredità la sua imponente Rocca, con la “corte” e due torrioni centrali, il “maschio” e la “femmina”. Molto particolare la visita al percorso lungo i camminamenti interni alla cinta muraria, alle antiche prigioni e all’esposizione delle armi da giostra.

A pochi chilometri dal centro storico, in località Lizzano, si trova la settecentesca Villa Silvia-Carducci che ospita “Musicalia“, museo unico in Italia dedicato alla musica meccanica. La Villa era dimora  del poeta  Giosuè Carducci, in cui rimane ancora intatta e visitabile la sua camera personale.

La tipica cucina cesenate offre l’onnipresente e gustosa piadina, primi piatti come  i cappelletti in brodo, soprattutto nei  giorni di festa, e minestre e carni che ben si accompagnano sia al popolare vino rosso Sangiovese che ai bianchi Albana e Trebbiano. In tema di sapori un appuntamento a cui non poter mancare è Cesena a Tavola, rassegna gastronomica ed enologica che presenta un travolgente viaggio tra i profumi della Romagna.

A questo si aggiunge il Festival Internazionale del Cibo di Strada nel primo fine settimana di ottobre e la Fiera di San Giovanni il 24 giugno.

Visitare Cesena significa anche scoprire un intero territorio dove, assieme alle consolidate offerte balneari, sono di grande valore anche borghi storici o piccole città come Bertinoro. Un tipico esempio di cittadella medievale ricca di mura, torri e case antiche, dalla cui centrale Piazza della Libertà si gode uno splendido panorama che si estende fino al mare, definendola così “Balcone di Romagna”.

La Rocca millenaria regna sulla cittadella dalla cima del Monte Cesubeo.

Un edificio precedente al X secolo che divenne in seguito sede vescovile. La sua struttura difensiva mantiene ancora inalterato  il suo aspetto medievale e al suo interno si trovano gli uffici e gli appartamenti dell’antica residenza vescovile, un ampio terrazzo rivolto verso il borgo e la grande sala seicentesca decorata con affreschi barocchi.

L’incantevole borgo medievale vanta un’altra caratteristica. Bertinoro, infatti, viene considerata ‘Città dell’ospitalità’ per eccellenza grazie alla tradizione della Colonna dai dodici anelli, ognuno corrispondente a una delle dodici famiglie un tempo incaricate ad ospitare il forestiero che, arrivando, vi legava il cavallo.

Una tradizione che viene rievocata ancora oggi con la Festa dell’Ospitalità la prima settimana di settembre e per l’occasione numerosi  eventi culturali e gastronomici animano il centro storico, Bertinoro è anche celebre per i suoi vini e la sua gastronomia. Oltre all’enoteca regionale ‘Cà de Bé, sono tante le altre cantine che aderiscono alla Strada dei Vini e dei Sapori di Forlì-Cesena dove lasciarsi andare a piacevoli degustazioni.

Segue Forlimpopoli, la Città Artusiana, così chiamata per aver dato i natali al famoso letterato e gastronomo Pellegrino Artusi.

A fine giugno il paese gli rende omaggio con la grande “Festa Artusiana”. Una manifestazione che anima per un’intera settimana il centro storico, presentando  rassegne, degustazioni e incontri. Casa Artusi, invece, è il primo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana. Qui si può degustare la cucina tradizionale e, grazie ai corsi della celebre Scuola di Cucina, perfezionare le proprie tecniche culinarie.

Ma Forlimpopoli presenta anche un passato ricco di storia con la Rocca Albornoziana, a pianta quadrata che regna sulla piazza principale. La Rocca tutt’ora ospita il municipio, ma sono i suoi sotterranei a mostrare la storia della cittadina ospitando le sale del Museo Archeologico con manufatti e reperti paleolitici, romani e  medioevali  ritrovati nel territorio circostante.

A ridosso della piazza principale sorge anche la Chiesa dei Servi, edificio caratterizzato da una serie di costruzioni alla cui sommità spicca il torrione settecentesco, che supera in altezza anche il campanile. La Collegiata di San Ruffillo, invece, è un esempio di architettura del VI secolo e al suo interno conserva le reliquie del Santo, primo vescovo di Forlimpopoli.

Si arriva a Forlì, situata a pochi chilometri dalle località balneari della riviera adriatica e ai piedi delle verdi colline dell’Appennino Tosco-Romagnolo.

Il centro storico è suddiviso nei quattro assi principali, ovvero Corso della Repubblica, Mazzini, Garibaldi e Diaz, che si incontrano nella centrale Piazza Saffi.

Qui si affacciano alcuni importanti edifici che testimoniano le varie epoche cittadine. Prima fra tutti la Basilica romanica di San Mercuriale con l’imponente campanile originale del XII secolo. Poi il Palazzo Comunale, sede del Municipio, risalente al XIV assieme alla Torre Civica e i quattrocenteschi Palazzo del Podestà e Palazzo Albertini, sedi  di interessanti eventi e rassegne.

Poco distante da Piazza Saffi si presenta il Parco Urbano Franco Agosto, zona di grande vivacità e polmone verde cittadino. Un’area che ricopre una superficie di 26 ettari delimitata dal fiume Montone e luogo ideale per praticare sport, dedicarsi al relax in compagnia o fare aperitivi durante la primavera.

Nel cuore del centro storico, merita sicuramente una visita il Complesso museale di San Domenico, che ospita la celebre Ebe di Canova ed è sede della sezione più antica della Pinacoteca, luogo di importanti mostre che negli anni hanno accolto numerosi visitatori.

A breve distanza dai Musei San Domenico ecco Palazzo Romagnoli che conserva le Collezioni civiche del Novecento.

Al piano terra si può trovare l’esposizione permanente dell’autorevole Collezione Verzocchi, mentre al primo piano sono disposte una selezione di opere di importanti artisti.

Lasciata Forlì si procede in direzione di Ravenna, un’altra perla della regione che dalle colline si distende fino al mare. Ravenna è la città del mosaico, piena di arte e cultura. La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo rappresenta in modo singolare la sua principale caratteristica.

Al suo interno, infatti, è presente il più grande ciclo di mosaici al mondo con rappresentazioni sulla vita di Cristo ed episodi delle vite di santi e profeti. Poco distante dal centro di Ravenna si trova invece la Basilica di Sant’Apollinare in classe, uno dei più grandi esempi di basilica paleocristiana.

Restando in tema di edifici religiosi la Basilica di San Vitale è un capolavoro di arte bizantina dall’aspetto sobrio, ma con interni decorati da  affreschi barocchi e mosaici colorati. A questa segue la Basilica di San Francesco che al suo interno nasconde una meravigliosa cripta che in realtà è una particolare piscina dove nuotano pesci colorati.

A fianco alla Basilica si trova la Tomba di Dante e vicino a questa il giardino con il Quadrarco di Braccioforte, antico oratorio.

La Tomba di Dante, il giardino, il Quadrarco e i chiostri francescani costituiscono la Zona del Silenzio, area di sepoltura e rispetto dedicata al Sommo Poeta Dante Alighieri. Durante il mese di settembre la città di Ravenna celebra il padre della lingua italiana con appuntamenti culturali e letture internazionali della Divina Commedia.

Particolare interesse suscita anche il MAR – Museo d’Arte della città che presenta esposizioni periodiche di alto profilo e ospita diverse collezioni permanenti, tra cui la Collezione dei Mosaici Contemporanei. Il Museo Tamo, nel Complesso di San Nicolò, con Tutta L’Avventura del Mosaico propone una mostra permanente, interattiva e multimediale, dedicata all’arte del mosaico in tutte le sue forme espressive, mentre il Parco della Pace è una galleria a cielo aperto di opere musive realizzate da artisti di fama internazionale.

In estate è tempo di Ravenna Festival, un evento che vede esibirsi i migliori artisti e direttori d’orchestra a livello internazionale.

Tra luglio e agosto, invece, si svolge Mosaico di Notte, che propone l’apertura dei monumenti fino alle 23.00 e altre rassegne parallele.

Il secondo fine settimana di ottobre Ravenna si illumina con la Notte d’Oro, ovvero la notte bianca della città con spettacoli all’insegna della cultura e del divertimento, mentre a cadenza biennale, da ottobre a novembre, ha luogo Ravenna Mosaico, il primo Festival Internazionale dedicato al mosaico contemporaneo.

Si raggiunge Imola, sulle rive del fiume Santerno, all’incrocio tra l’Appennino Tosco-Romagnolo e la Pianura Padana.

La città è sicuramente famosa per l Autodromo Enzo e Dino Ferrari. Costruito nei primi anni ’50, ospita ancora oggi eventi sportivi di importanza internazionale ed è una tappa quasi obbligata per tutti gli amanti dei motori.

Imola presenta anche altri elementi preziosi nel suo centro storico. Tra i numerosi palazzi nobiliari Palazzo Tozzoni si distingue per gli splendidi arredi e il perfetto stato di conservazione. Molto particolari sono le cantine della dimora in cui è custodita una ricca collezione di strumenti e attrezzi della civiltà contadina locale. Immerso nei suoi giardini si trova il Museo di San Domenico che ospita la Pinacoteca Civica e il Museo “Giuseppe Scarabelli”-Sezione Archeologica

La struttura che spicca maggiormente nel panorama cittadino è la Rocca Sforzesca di origine duecentesca. Un complesso visitabile dove poter ammirare una rara collezione di armi antiche ed un importante allestimento di ceramiche medievali. Dai particolari camminamenti della Rocca, inoltre, è possibile avere uno sguardo a tutto tondo sul territorio imolese, che si espande  dalla pianura all’Appennino.

Un altro edificio di particolare interesse è la Farmacia dell’Ospedale.

Inaugurata a fine 1700 e rimasta in gran parte inalterata, restituisce l’immagine affascinante di una farmacia settecentesca, impreziosita negli arredi e nelle decorazioni dall’ampio soffitto a volta affrescato e dall’esposizione di oltre 400 vasi d’epoca in maiolica.

A settembre, la città conferma la sua attitudine come Terra dei Motori con il CRAME, la mostra scambio di auto, moto e bici d’epoca, e la Superbike, il campionato mondiale per moto derivate di serie, che si svolgono entrambe all’autodromo Enzo e Dino Ferrari. A novembre, il Baccanale propone invece mostre, spettacoli teatrali, mercati e degustazioni in tutta la città, mentre Imola in Musica ha luogo a giugno in giugno con eventi culturali ed esibizioni di artisti lungo le strade del centro storico.

Poco distante da Imola, a Borgo Tossignano, si trova il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, che ospita una spettacolare muraglia naturale ricca di grotte, cunicoli e singolari camminamenti. Questa particolare catena di gesso lunga una quindicina di chilometri regna sulla Vallata del Santerno regalando paesaggi incantevoli. Gli amanti del cicloturismo possono trovare nella Vallata del Santerno, del Sillaro e della Val Sellustra scorci paesaggistici di notevole bellezza.

Sempre vicino Imola si trova Dozza.

Borgo medievale in cui l’arte si fa paesaggio urbano e colora  i muri delle case, delle strade e delle piazze, riempiendo di luce e stili diversi ogni angolo della cittadina.  Un vero e proprio museo a cielo aperto, in cui ammirare oltre un centinaio di opere realizzate da nomi celebri dell’arte contemporanea.

Nella terza settimana di settembre la Biennale d’Arte Contemporanea del “Muro Dipinto è un evento da non perdere. Nata nel 1960 dalla tradizione italiana del muro dipinto e da esempi di rassegne di pittura estemporanea, in questa manifestazione gli artisti dipingono a diretto contatto con il pubblico e in relazione con il contesto urbano.

Il centro storico di Dozza conserva ancora intatta l’originale struttura cittadina di stampo medievale. L’imponente Rocca Sforzesca, situata sulla sommità del paese, si trova in perfetto equilibrio con il resto dell’abitato, che segue il percorso delle antiche mura. Nella Rocca si possono visitare gli  appartamenti del piano nobile, il salone, le camere da letto, le prigioni e  i camminamenti sulle torri. Al secondo piano, invece, si trovano il Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto e la Collezione Mascellani, mentre i sotterranei accolgono l’Enoteca Regionale dell’ Emilia Romagna.

Qui si trovano esposte e in vendita oltre 800 etichette selezionate. Il percorso è organizzato utilizzando il criterio degli abbinamenti con i cibi e la presenza di un wine bar propone degustazioni guidate da sommeliers professionisti.

Da Dozza si arriva alla “Dotta”, ovvero la città di  Bologna, così chiamata perché sede dell’Alma Mater Studiorum, la più antica Università d’Occidente.

Proprio gli studenti animano la città nelle serate e nei locali tra Piazza Verdi e via del Pratello. Ma Bologna è piena di attività ed eventi durante tutto l’anno. Una programmazione culturale ricca di mostre, rassegne di musica jazz e contemporanea e manifestazioni di ogni tipo. Tra questi il Bologna Festival e i vari festival di cinema,  BilBolBul Festival del Fumetto, la Fiera del Libro per Ragazzi, ArteFiera e Arte Libro. 

Una delle città più vive e spettacolari d’Italia, unica e incantevole nel suo genere. La sua particolarità viene rappresentata dai quasi 40 km di portici, i più lunghi del mondo. Ma anche dalle celebri porte, che separano le antiche mura dal resto della città. Da Porta San Donato a Porta Mascarella o da Porta San Felice a Porta Saragozza, le differenti anime ed identità di Bologna si racchiudono oltrepassando questi singolari varchi.

Bologna è anche patria di grandi artisti.

Guido Reni, i Carracci, Guercino, ma anche dei più moderni Francesco Guccini e Lucio Dalla che, a volte, si ritrovavano nelle tipiche osterie bolognesi per comporre alcune tra le loro canzoni più famose. Le osterie di Bologna, appunto, luogo conviviale dove gustare le deliziose specialità locali come le tagliatelle col ragù, le lasagne, i tortellini, nati dalla pasta fresca stesa rigorosamente a mano dalle abili sfogline,  i cui corsi di cucina sono frequentati da visitatori di ogni parte del mondo.

L’aspetto culturale di Bologna parte da un primo sguardo alla città con la bella Piazza Maggiore dove palazzi medievali, testimoni di un fiorente passato, incontrano la modernità pur conservando il loro antico fascino. Un esempio è sicuramente Palazzo D’Accursio, sede del Comune, all’interno del quale si trova la moderna Biblioteca multimediale Salaborsa in stile liberty e gli scavi archeologici romani visibili da un moderno pavimento in vetro.

Ecco poi i simboli di Bologna, le due Torri, quella degli Asinelli di 98 metri e la sua “gemella” Garisenda.

Si trovano all’incrocio tra via Zamboni, fulcro della vita universitaria e Strada Maggiore, in cui si viene catapultati nel Medioevo e in luoghi dal fascino singolare. Un  altro simbolo della città è la Fontana del Nettuno, a due passi da Piazza Maggiore e dalla Basilica di San Petronio.

Proprio quest’ultimo è uno degli edifici religiosi più importanti di Bologna, dedicato al santo patrono, si mostra con una facciata particolare e conserva al suo interno delle splendide cappelle.  A questo si aggiunge Piazza Santo Stefano, in cui si presenta il complesso più singolare di Bologna, vero santuario cittadino e culla della fede, noto soprattutto come “sette chiese” perché composto dall’unione di più edifici sorti in epoche diverse.

I colli bolognesi rappresentano una splendida area verde a pochi minuti dal centro storico da cui ammirare la città.

Anche qui si possono scoprire gioielli architettonici monumentali come ville, chiese e monasteri. Tra questi, a poco più di un chilometro dal centro storico, risalta il Santuario della Beata Vergine di San Luca, sul Colle della Guardia. Il Santuario, luogo caro e venerato dai bolognesi si può raggiungere sia con una navetta che a piedi, percorrendo il più lungo portico della città di circa quattro chilometri.

Un po’ a malincuore si lascia Bologna, ma per fortuna si viene subito consolati da un’altra città d’arte come Ferrara.

Una piacevole scoperta da fare passeggiando in bicicletta per le sue strade ed esplorando ogni angolo le magiche atmosfere del passato. Qui sono stati gli Estensi a lasciare meravigliosi segni che uniscono Medioevo e Rinascimento e conservano ancora oggi l’eredità della famiglia che la governò per tre secoli.

Le mura cittadine sono il luogo preferito dai ferraresi per correre o fare attività sportiva. Nove chilometri quasi ininterrotti da percorrere sul terrapieno, tra il verde di tigli e platani e il rosso dei mattoni della cortina. Chi preferisce la bicicletta, invece, può seguire il circuito alla base delle mura, che può essere prolungato fino alla ciclabile “Destra Po” con un percorso attraverso il parco urbano a nord della città.

La visita inizia dal Castello Estense, simbolo di Ferrara, fortezza al centro della città e una delle più importanti testimonianze del potere della famiglia d’Este nel Rinascimento.

Nelle vicinanze ecco il Palazzo del Teatro Comunale, uno degli edifici storici più importanti della città realizzato verso la fine del ‘700. Poi un’altra bellezza cittadina, Palazzo dei Diamanti, un capolavoro rinascimentale che deve il suo nome agli oltre 8000 blocchi di marmo bianco e rosa sulla facciata. Il Palazzo è anche sede della Pinacoteca Nazionale di Ferrara ed ospita numerose mostre ed eventi.

Un altro edificio costruito per lo svago della nobiltà è Palazzo Schifanoia, al cui interno si può ammirare il salone dei Mesi, il più grande ciclo rinascimentale di affreschi pagani. Procedendo nella zona medievale si scoprono gioielli di arte religiosa, come il Monastero di Sant’Antonio in Polesine con i suoi affreschi di scuola giottesca, o la Chiesa di Santa Maria in Vado, meta di pellegrinaggi in seguito al miracolo eucaristico che qui ebbe luogo nel XII secolo. Una delle testimonianze medievali più vive è via delle Volte, una strada con le arcate sospese ed un tempo antica via del commercio di Ferrara.

Le stradine medievali sono i luoghi perfetti in cui potersi accomodare nei locali e gustare le specialità tipiche. Molto famosa la “coppia”, il saporito pane ferrarese dalla forma elaborata, che ha ottenuto il marchio IGP. I celebri  “cappellacci”, tortelli ripieni di zucca e parmigiano e il “pasticcio di maccheroni”. E come tocco finale il “pampepato”, un pan di spezie rivestito da una crosta di cioccolato fuso

A Ferrara il mese di maggio è periodo di festeggiamenti, legati in particolar modo al Palio di San Giorgio, il più antico del mondo.

L’ultima domenica di maggio, infatti, più  di mille figuranti sfilano in costume rinascimentale per raggiungere la Piazza Ariostea, dove si disputano le gare tra le otto contrade. Durante l’ultima settimana di agosto ha invece luogo il Ferrara Buskers Festival rassegna di artisti di strada che riempiono le vie di musica e colori, mentre a fine settembre al Ferrara Balloons Festival va in scena il più grande festival turistico in Europa dedicato alle mongolfiere

I dintorni di Ferrara racchiudono particolari realtà. E lo può confermare Comacchio, località a tre chilometri dal mare, sulla costa nord dell’Emilia-Romagna. Definita “la “piccola Venezia”, è una città lagunare che incanta. Un tesoro di particolari bellezze naturalistiche e testimonianze storiche che nasce e vive tra terra e acqua.

Un panorama incantevole si ammira dal Ponte degli Sbirri, da una parte l’Antico Ospedale degli Infermi, dall’altra l’ottocentesco Palazzo Bellini e il celebre Trepponti, simbolo di Comacchio. Dal Porticato dei Cappuccini, che conduce al Santuario di Santa Maria in Aula Regia, si arriva all’antica Manifattura dei Marinati,  dove è possibile visitare la “Sala dei fuochi”, con 12 camini per la cottura allo spiedo delle anguille prima della marinatura.

Testimonianza dell’attività marinara è l’Antica Pescheria, un bellissimo edificio del XVII secolo, oggi sede del mercato giornaliero del pesce. Edifici storici di rilievo sono poi l’antica Cattedrale di San Cassiano, la Loggia del Grano e la Torre dell’Orologio

Specialità della tavola è proprio l’anguilla cucinata in svariati modi. Antipasti gustosi a base di capesante, canocchie, vongole, mentre tra i primi piatti, i risotti di mare e gli spaghetti ai crostacei. Poi le deliziose grigliate con anguilla accompagnata dalla polenta, insieme a sogliole, cefali,  orate e seppie ripiene, assieme agli ottimi vini D.O.C del Bosco Eliceo. La sagra dell’anguilla, invece, si svolge i primi due weekend di ottobre  con degustazioni e spettacoli di strada.

I sette Lidi di Comacchio sono meta ideale per una vacanza.

Da Porto Garibaldi, il più antico degli insediamenti balneari, al lido degli Estensi, passando per i lido di Spina o il lido delle Nazioni. Tutti hanno le loro caratteristiche e soddisfano qualsiasi tipo di esigenza. Le Valli di Comacchio si possono scoprire in bicicletta, ma anche un percorso storico in motonave permette di conoscere in modo approfondito questi luoghi attraverso i casoni e le tabarre, gli attrezzi per la cattura del pesce, e una vegetazione incredibile.

Comacchio è circondata dal Parco del Delta del Po una delle oasi più suggestive d’Italia e la seconda zona umida più vasta d’Europa. Un paradiso naturale in un variabile paesaggio di terre e acque. Boschi e verdi pinete, valli d’acqua dolce e salmastra e fiumi che confluiscono  nell’Adriatico compongono la natura del Parco.

Qui ritrovano i relitti della primitiva macchia mediterranea, delle lagune litoranee e delle zone umide di acqua dolce che vanno a confondersi con le antiche vestigia di insediamenti etruschi e romani, con i mosaici bizantini e le particolarità dell’architettura benedettina ed estense.

La sorpresa maggiore che regala il parco del Delta del Po riguarda le oltre 300 specie di uccelli hanno eletto questo territorio come loro area di sosta e riproduzione. Un ecosistema unico in cui ogni anno tornano a nidificare cormorani, gabbiani corallini e sterne, che hanno trasformato l’area in una zona a forte richiamo per tutti gli appassionati di birdwatching con itinerari specifici, aree attrezzate e siti di osservazione. A piedi, in barca, in bicicletta o a cavallo, in base alle diverse stagioni sono tanti i modi per vivere questo particolare ecosistema naturale Le numerose specie di uccelli

Visitare il Parco del Delta significa avere la possibilità di confrontarsi e instaurare un contatto diretto con la cultura, le tradizioni locali e le specialità gastronomiche. Eventi come il Primavera Slow, che si ripetono ogni anno da marzo a giugno, aiutano gli amanti della vita all’aria aperta a confrontarsi con il territorio del Delta all’insegna di un turismo lento e sostenibile..

Poco distante da Ferrara si incontra Pieve di Cento, in passato denominata anche “piccola Bologna” per i suoi lunghi portici.

Il Palazzo Comunale ospita l’antico Archivio Notarile e il Teatro Zeppilli, che include un piccolo Museo della Musica con testimonianze della vita del soprano Alice Zeppilli. La lunga tradizione musicale di Pieve di Cento vive  ancora oggi tra le aule della Scuola di Artigianato Artistico del Centopievese, dove l’arte della Liuteria è tramandata da maestri liutai.

La Chiesa della Collegiata, e, soprattutto, l’Oratorio della Santissima Trinità sono annoverati tra i capolavori d’arte della regione. Al suo interno sono conservati capolavori di Guercino, Guido Reni, Scarsellino e il famoso Crocifisso del ‘300 venerato come miracoloso. Il Museo d’Arte MAGI ‘900 espone una raccolta di arte italiana del Novecento, con sale dedicate ai maestri  come Modigliani e  de Chirico e alle successive generazioni. Numerose mostre temporanee e sale tematiche approfondiscono l’opera di artisti contemporanei italiani e stranieri.

Le ricette tipiche pievesi, pur rientrando nella tradizione gastronomica bolognese ed emiliana, sono per lo più piatti semplici, tra cui spiccano i maccheroni al pettine, pasta fresca preparata a mano dalla caratteristica striatura, a cui viene dedicata una sagra a fine giugno. Poi la bagia, piatto a base di fagioli e  polenta, i sassi di Pieve, dolcetti a base di farina, uova e mandorle, e i sabadoni , dolci con castagne e mostarda.

Ogni anno è imperdibile il Carnevale di Pieve di Cento , chiamato “Carnevel a La Piv”, che prevede tre domeniche di festa per bambini e famiglie con sfilate di colorati carri allegorici guidate dalla maschera locale, il divertente Berba-Spein.

Si arriva nel centro dell’Emilia Romagna e più precisamente a Modena.

Piacevole in ogni stagione, la città offre  straordinarie bellezze, tutte concentrate nel suo grazioso centro storico. Piazza Grande è il cuore della vita modenese e il luogo in cui sono riuniti i monumenti più significativi. Il Duomo, opera del grande architetto Lanfranco e del maestro scultore Wiligelmo, uno dei massimi capolavori del Romanico europeo. Il Palazzo Comunale, la cui costruzione ha conosciuto diverse fasi a partire dal Medioevo.

Risalendo lungo via Emilia, la grande arteria romana che attraversa la città, si arriva in Piazza Sant’Agostino, sulla quale si affacciano l’omonima Chiesa e il Palazzo dei Musei, sede di numerosi istituti culturali tra cui il Museo Civico d’Arte e quello Archeologico – Etnologico.

Ad impreziosire la città si presenta il bellissimo MEF-Museo Enzo Ferrari.

Inaugurato nel marzo 2012, d il complesso museale dedicato a Enzo Ferrari e all’automobilismo sportivo ospita la Casa Natale e la galleria espositiva con mostre temporanee che  rappresentano le vicende, gli attori e le competizioni dell’automobilismo modenese. Nella prestigiosa sede del Palazzo Santa Margherita, è ospitato inoltre il Museo della Figurina, nato dall’ appassionata opera collezionistica di Giuseppe Panini.

A tavola si conosce uno dei famosi prodotti tipici di Modena, ovvero l’aceto balsamico. Delizioso condimento ottenuto dal mosto d’uva cotto, invecchiato a lungo in botti di legno. Un’occasione imperdibile per scoprire alcuni segreti della sua produzione è quella di visitare una delle tante aziende agricole che aprono le loro acetaie su appuntamento.

Poi le specialità della cucina modenese. Tigelle e gnocco fritto sono prelibatezze tutte da gustare.  I tortellini regnano tra i primi, mentre i secondi vedono protagonista lo zampone, un impasto di carni di suino macinate e insaccate nella pelle della zampa del maiale. Ad accompagnare il pranzo, un buon bicchiere di Lambrusco, vino rosso frizzante. E come frutta, le prelibate ciliegie di Vignola.

I dintorni di Modena sono anche noti come zona delle grandi case automobilistiche. Anche a Maranello, poco distante da Modena, è presente il Museo Ferrari, il museo aziendale della famosa casa automobilistica fondata nel 1947. Oltre ad una esposizione di Ferrari granturismo, da F1 e da competizione sportiva, si possono ammirare trofei, modellini, immagini e video legati alla storia della fabbrica Ferrari. Ma a questa se ne aggiungono altre di grande valore come Maserati e Lamborghini che regalano un tour in una preziosa valle dei motori per gli appassionati di emozioni forti.

Non molto lontano da Modena merita una visita Carpi, piccola località che custodisce un notevole patrimonio artistico.

Piazzale Re Astolfo è tuttora il cuore della città medievale, con La Sagra, inserita nel circuito europeo degli edifici romanici. Ma sono le testimonianze di età rinascimentale a dare importanza alla città come il Palazzo dei Pio, al cui interno si presentano il Museo del Palazzo e il Museo della Città.

Il primo è dedicato all’arte e alla storia del Palazzo dei Pio e della corte rinascimentale, dove sono collocati i nuclei più importanti della collezione museale come  dipinti, legni antichi e ceramiche decorate. Il secondo racconta la storia del territorio di Carpi, della nascita e dello sviluppo della città, dai primi insediamenti dell’età del Bronzo fino al Novecento, tracciandone lo sviluppo ambientale, economico e culturale.

Il Duomo di Carpi, dedicato a Santa Maria Assunta, rappresenta il simbolo della città. Un’ imponente cattedrale, in stile rinascimentale, che regna su Piazza dei Martiri, una delle piazze più vaste e belle d’Italia. Poi il Castello di piazza Martiri e Palazzo Foresti sono altrettanti simboli  culturali. Il palazzo, situato al fianco della centralissima chiesa di San Francesco, ospita il celebre Salotto Liberty, uno dei pochi salotti d’epoca che ancora presenta tutte le caratteristiche originali, e la raccolta Marri dedicata alla pittura dell’Ottocento e primo Novecento italiano.

Un importante evento culturale si svolge a Carpi un fine settimana di settembre di ogni anno. Si tratta del Festival della Filosofia, durante il quale si alternano lezioni che vengono tenute nelle piazze pubbliche, nei teatri e nelle chiese di tutta la città. A queste seguono mostre, film, concerti e cene di impronta filosofica.

Ed ecco Reggio Emilia, la Città del Tricolore, dato che qui nel 1797, fu adottato lo stendardo che divenne poi bandiera nazionale.

La scoperta del centro inizia dalla Sala del Tricolore e dal suo Museo, che ripercorre i fatti storici con cimeli napoleonici e risorgimentali, per continuare nell’ antistante Piazza Prampolini, più nota come Piazza Grande, su cui si affacciano la Cattedrale e il Palazzo Municipale.

Proseguendo lungo i portici del Broletto si raggiunge la piccola Piazza San Prospero, sede del tradizionale mercato, per proseguire fino a Piazza Fontanesi, un vero e proprio salotto all’aperto circondato da alberi. Da vedere, poi, la Basilica della Madonna della Ghiara, testimonianza del barocco emiliano, che custodisce preziose opere d’arte, come la Crocifissione del Guercino, oltre ad un ciclo di affreschi sulle figure femminili dell’antico testamento

Palazzo Magnani, principale sede espositiva cittadina, ospita mostre durante tutto l’anno con particolare interesse per la fotografia e l’arte moderna.

I bellissimi Chiostri di San Pietro, insieme ad altre sedi sparse per la città, sono la location che ospita ogni anno il festival della Fotografia Europea che porta migliaia di appassionati di fotografia, mentre da fine settembre a novembre “Aperto Festival” è una rassegna dedicata alla danza e alla contemporaneità. A metà maggio, invece, favole e storie animate trasformano la città in ReggioNarra, un evento tutto dedicato all’infanzia.

Da non perdere le specialità della cucina reggiana. Nei forni si possono trovare l’erbazzone,  torta salata ripiena con un impasto di bietole lesse e insaporite da uovo, scalogno, cipolla, aglio e tanto Parmigiano-Reggiano, e le chizze, fatte con la pasta dello gnocco fritto, ripiegata a tortello, vengono farcite con scaglie di Parmigiano Reggiano e la cottura avviene in abbondante strutto oppure olio bollente.

Nelle pasticcerie, invece, si può assaggiare la spongata, una torta con una base di pasta brisée, farcita con marmellata di mele e pere, frutta candita, pinoli e mandorle, e ricoperta da un secondo strato di sfoglia, oppure il biscione, dolce composto da  mandorle, zucchero, uova, canditi. Cotto al forno, viene prodotto in forma di serpente ne può essere anche molto lungo, arrotolato su più piani di una tortiera. La superficie è ricoperta di meringa che deve mantenere il colore bianco e una consistenza friabile

Un itinerario frizzante come il vino Lambrusco indica la “Strada dei Vini e Sapori dei Colli di Scandiano e Canossa” e la “Strada dei Vini e Sapori delle Corti Reggiane” come le giuste direzioni da seguire.

Segue Parma con il suo centro ricco di capolavori artistici e piccoli e grandi tesori di epoche diverse, che  accoglie in un’atmosfera raffinata.

Il centro storico di Parma è caratterizzato da tre grandi poli. Piazza Garibaldi, centro della vita comunale dove sorge il Palazzo del Governatore, con la sua torre barocca, che conserva la campana dell’altissima torre civica crollata nel 1606.

Piazza Duomo, dove si presentano le massime espressioni artistico-religiose della città con la Cattedrale dedicata all’Assunta, tra gli edifici romanico-padani più rappresentativi del periodo, il Battistero, edificio simbolo del passaggio dal tardo romanico al gotico, rivestito di marmo rosa di Verona, ed il Vescovado, risalente al XI-XII secolo, ma più volte rimaneggiato con l’attuale versione che risale all’inizio del Novecento.

E alla fine Piazzale della Pace, simbolo del potere ducale con il Palazzo della Pilotta, antico palazzo di servizio della famiglia Farnese. Al suo interno si trova il Museo Archeologico, la bellissima biblioteca Palatina ed il Teatro Farnese, il cui cortile esterno ogni estate è luogo di spettacoli e concerti.

La violetta è il fiore simbolo della città, oggi divenuto un profumo celebre e anche una deliziosa caramellina glassata.

Ideato e lanciato nel 1870 da Lodovico Borsari che ha dato il nome ad una famosa ditta di profumi, la violetta di Parma, nel tempo è diventata parte integrante della moda e dell’immagine della città.

Il maiale, invece, è il grande protagonista della gastronomia parmigiana, dal  quale si ricava tra tutti il delizioso Prosciutto di Parma. Un grande ruolo svolge anche il Parmigiano Reggiano assieme a  primi piatti come i cappelletti o anolini, pasta fresca ripiena di stracotto e cotti in brodo di carne, serviti specialmente durante le festività natalizie.

Un’ esperienza da vivere è sicuramente una serata al Teatro Regio nella stagione d’opera invernale o in occasione del Festival Verdi, che si tiene in ottobre. A settembre invece sono le delizie del maiale con il Festival del Prosciutto a soddisfare  il palato dei buongustai.

Un soggiorno nel territorio vicino alla città di Parma offre la possibilità di scoprire i gioielli sparsi nei dintorni, tra cui la Rocca Sanvitale di Fontanellato,  il Castello di Torrechiara e la Reggia di Colorno, raggiungibili anche con i mezzi pubblici. Per assaporare ancora di più questa terra è quasi obbligatoria una sosta ad uno o più Musei del cibo, come quello del formaggio a Soragna, del prosciutto a Langhirano oppure del salame a Felino.

Il percorso prosegue con Fidenza, l’antico Borgo San Donnino, città d’arte e cultura e centro maggiore della provincia dopo Parma.

La Granfiera di Borgo San Donnino, che si svolge in autunno, è la principale fiera del borgo, che propone appuntamenti e iniziative per adulti e bambini.

La Cattedrale, dedicata a San Donnino, le cui ossa sono custodite nella cripta sottostante l’altare maggiore, è un prezioso esempio di architettura romanico-padana. La parte di maggior valore è la facciata, dove si possono ammirare interessanti statue e bassorilievi.

Fidenza fu per parecchi secoli una città fortificata e la sua antica origine si può osservare la Porta di San Donnino, composta da una torre merlata e la vicina Casa Cremonini, sede del museo Antiquarium. Il Palazzo delle Orsoline non ha più la sua funzione religiosa da fine Novecento, divenuto così Palazzo della Cultura e delle Arti di Fidenza, dotato di una biblioteca, di una pinacoteca e del Museo Civico del Risorgimento. Un altro importante polo culturale della cittadina è il Teatro Magagni, esemplare architettonico neoclassico finemente decorato.

Non molto lontano si raggiunge Castell’Arquato, borgo medievale di rara bellezza e di grande impatto scenografico.

Il suo fascino conquista tanto chi lo osserva da lontano dominare la vallata, quanto chi lo esplora da vicino aggirandosi fra le sue viuzze e le sue case medioevali in sasso, splendidamente conservate.

Un centro storico monumentale rappresentato dalla piazza municipale situata nella parte alta del paese,  dove si affacciano la Rocca Viscontea, imponente opera a difesa del borgo, la Collegiata di Santa Maria Assunta, splendida struttura romanica con parti gotiche e rinascimentali, e il duecentesco Palazzo del Podestà, che ospita nelle sue sale l’Enoteca Comunale, dove poter gustare prodotti tipici in un ambiente curato e accogliente o acquistare i vini piacentini ottenuti dai vigneti delle colline circostanti.

Oltre alle prelibatezze della tradizione, nella zona di Castell’Arquato, posta sulla Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli Piacentini, si gusta il tradizionale piatto degli anolini, interpretato però in maniera diversa. Il ripieno non prevede lo stracotto, rendendo così gli anolini più leggeri.

Una grande nota culturale è rappresentata dal Museo Illica.

Dedicato al celebre drammaturgo e librettista che scrisse per Puccini opere come La Bohème, Tosca e Madama Butterfly e per  Mascagni, Isabeau, Iris, Le Maschere. Il museo conserva spartiti, libretti in antiche edizioni, costumi di scena, fotografie che ritraggono Illica insieme ai grandi compositori con cui collaborò nella sua intensa e avventurosa vita.

La conclusione del viaggio in Emilia Romagna segna un’importante tappa nella città di Piacenza, punto terminale della grandiosa via Emilia che attraversa tutta la regione e terra di mezzo tra due territori, quello emiliano e quello lombardo.

Una tranquilla città di provincia adornata da piccoli tesori. A partire dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina, il Duomo di Piacenza, principale luogo religioso della città in stile romanico alla cui facciata si accede con una scalinata in marmo rosa e arenaria. Altri edifici religiosi da ammirare sono la romanica Basilica di Sant’Antonino, tappa dei pellegrini sulla Via Francigena, con la Porta del Paradiso, e la Basilica di San Savino con i mosaici del XII secolo raffiguranti il ciclo dei mesi.

Piazza Cavalli deve il suo nome all’esistenza dell’inconfondibile monumento costituito da due sculture equestri di Alessandro e Ranuccio Farnese, realizzate da Francesco Mochi in stile barocco. La piazza  rappresenta ancora oggi un grande punto di riferimento,  in cui si svolge il mercato e per  la presenza di alcuni edifici storici, come il Palazzo Comunale, detto Il Gotico,e il Palazzo del Governatore.

Una menzione particolare meritano i Musei Civici di Palazzo Farnese.

Raggruppati e divisi per tema, offrono ad ognuno la possibilità di visitarli in base alla propria predisposizione Tra questi il Museo Archeologico, con ritrovamenti anche preistorici e il Fegato Etrusco, un modello in bronzo che riproduce il fegato di una pecora. Il Museo delle Carrozze, con numerosi pezzi esposti, tra cui carrozzine dei bambini ma anche esemplari da viaggio o da eventi di gala. L’Armeria con 400 pezzi di armi assortite, risalenti a vari periodi storici. Ed infine la Pinacoteca con una raccolta di dipinti dal XIV secolo al XIX secolo, che comprendono la collezione Rizzi-Vaccari e il Tondo della Madonna con Bambino eseguito da Botticelli.

Un’altra visita assolutamente da fare riguarda la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, che vanta 400 opere e alcune sale monografiche. Contiene dipinti di Hayez, Fattori, Pellizza da Volpedo, Boccioni, Carrà. Una tappa artistica per conoscere e scoprire i dipinti delle eccellenze italiane del Romanticismo e dell’arte moderna.

Anche a Piacenza, però, il palato vuole la sua parte.

Ed ecco sfilare sulla tavola prodotti tipici come la coppa, il salame e la pancetta. Da non perdere la bomba di riso, pasticcio di riso e carne di piccione con funghi, animelle o tartufi, era il piatto tradizionalmente preparato a Ferragosto nella provincia piacentina, e la pìcula ‘d cavall, ricetta a base di carne di cavallo tritata finemente che può essere accompagnata alla polenta e a vini rigorosamente piacentini tra cui spicca il rosso Gutturnio.

Una volta soddisfatte le papille gustative e lo stomaco, partendo da Piacenza si può vivere un’esperienza altrettanto unica, raggiungendo facilmente e visitando tutta la magnifica rete dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza presenti sul territorio.

Alessandro Campa

 

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