Villarosa: “Piazza Affari deve tornare sotto controllo italiano”

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Milano, 7 lug. (Adnkronos) – ‘Piazza Affari deve tornare sotto il controllo italiano’. A chiederlo è il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa che oggi stesso scriverà al ministro Gualteri chiedendo un incontro per mettere all’ordine del giorno la questione. ”Borsa italiana – dice all’Adnkronos – è un’istituzione molto importante e la proprietà dovrebbe tornare dentro i nostri confini. Purtroppo fino ad oggi nel governo questo tema non è stato affrontato e per questo oggi stesso scriverò a Gualtieri per discutere di una strategia che possa andare in questa direzione, sfruttando la situazione che si sta venendo a creare con la Brexit e le mosse del gruppo di Londra”.

Ad oggi Borsa Italiana è controllata al 100% dal London Stock Exchange Group che sta studiando le nozze con Refinitiv, la banca dati in mano a Blackstone per il 55% e a Reuters per il 45%. Un’operazione da 27 mld di dollari che potrebbe portare a effetti di concentrazione negativi per il mercato, tanto che tra le ipotesi che circolano dopo l’apertura di un indagine da parte dell’Antitrust europea per c’è la cessione di Mts la piattaforma per il tradig di titoli di Stato, mentre su Piazza Affari ha messo gli occhi addosso la stessa Euronext che potrebbe intervenire per rilevarla in caso di vendita da parte del gruppo inglese che potrebbe così fare cassa e finanziare l’operazione Refinitiv.

”La cessione a suo tempo – spiega- è stata un errore a cui ora si deve rimediare anche se noto un pericoloso disinteresse. Si tratta di un’istituzione molto importante che va preservata perchè crea valore per il paese, basta vedere i numeri”. Se si esclude il periodo di emergenza sanitaria legata al Coronavirus, al 31 dicembre 2019 Piazza Affari capitalizzava 651 mld, con un amento del 20,1% rispetto al 2018, pari al 36,8% del pil. ”Non credo che si possa commettere un secondo errore -dice- Si tratta di scelte strategiche che devono essere fatte. E tra le possibili soluzioni si potrebbe pensare a una partnership pubblico-privata tricolore. Come sistema paese abbiamo le potenzialità per farlo, penso ad esempio che si potrebbe coinvolgere anche la Cdp in un disegno di questo genere con una partnership pubblico-privato”.

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