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**Ucraina: comandante ucraini Azovstal, ‘Biden ci aiuti ad uscire da questa trappola’**

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Kiev, 20 apr. (Adnkronos/Washington Post) – Il comandante delle forze ucraine asserragliate nelle acciaierie Azovstal lancia un appello a Joe Biden affinchè aiuti i militari e civili ucraini “caduti in questa trappola”. Intervistato via satellitare dal Washington Post, maggiore Serhiy Volyna, della 36esima brigata marina, ribadisce che i suoi uomini “non deporranno mai le armi e continueranno a svolgere le loro missioni di combattimento fino a quando riceveranno ordini”.

Ma allo stesso tempo afferma che la “tragica” situazione può essere risolta non solo “con i mezzi militari”, ma anche con un accordo politico, con un Paese terzo o “un’organizzazione non militare” che garantisca il passaggio sicuro degli ucraini. “Nessuno crede ai russi”, aggiunge spiegando perché lui ed i suoi uomini non si fidano delle false promesse di corridoi umanitari che Mosca va ripetendo.

Volyna quindi lancia un appello a Biden e gli altri leader internazionali perché organizzino “un’operazione di esfiltrazione dei militari ed i civili – circa 500 tra i quali donne e bambini – asserragliati a Azovstal. “Speriamo veramente che il presidente Biden ci ascolti ed aiuti a risolvere la situazione – continua – crediamo che sia uno dei pochi che possa veramente influenzare e risolvere la situazione in breve tempo”.

La situazione degli asserragliati, alcuni feriti, è “tragica” “nei sotterranei la gente marcisce, non ci sono medicine “, afferma spiegando che combattenti e civili sono rifugiati nel sistema di tunnel dell’enorme impianto siderurgico – uno dei più grandi di Europa – per avere una certa protezione.

Il comandante non fornisce il numero esatto dei combattenti, che comprendono i membri anche del reggimento nazionalista di Azov. Senza possibilità di ricevere aiuti dall’esterno, militari e civili possono contare solo sulle proprie forze per sopravvivere, spiega ancora Volyna che afferma di dormire solo due o tre ore a notte. “Raccogliamo l’acqua, ci aiutiamo gli uni con gli altri il più possibile, tutti sono pronti ad andare avanti come un sol uomo”, afferma, sottolineando che “siamo consci di tutto, comprendiamo la situazione con calma e continueremo a combattere.

Nell’ultimo assalto dei russi per conquistare la città assediata ormai da settimane, la cui presa sarebbe la prima consistente vittoria per Mosca a quasi due mesi dall’inizio della guerra, i bombardamenti russi sono “senza sosta”: usano “costantemente l’aviazione, l’artiglieria e l’artiglieria navale” cercando di “condurre attacchi con tank e veicoli di artiglieria”, spiega ancora il comandante che descrive Mariupol come una città “spazzata dalla faccia della terra”. “Quello che sta succedendo qui è oltre ogni umana comprensione”, conclude Volyna.

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