Trump rischia l’arresto: le accuse, cosa può succedere

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Washington, 20 mar. (Adnkronos) – Donald Trump rischia di essere incriminato, e quindi arrestato, per il caso Stormy Daniels domani, come lui stesso ha proclamato sabato scorso chiamando i suoi a raccolta, o nei prossimi giorni. In questo caso il tycoon – che va ricordato è al centro di altre, e anche più gravi, inchieste in corso – diventerebbe il primo ex presidente degli Stati Uniti a fronteggiare un’incriminazione penale. Che però non gli impedirebbe, persino in caso di condanna, di andare avanti con la sua nuova candidatura alla Casa Bianca. Ecco tutte le implicazioni della vicenda.

Di che cosa è accusato Trump

Durante la campagna elettorale del 2016, la porno star Stormy Daniels contattò diversi media offrendo di vendere l’esclusiva su quella che descriveva come una relazione extraconiugale avuta con l’allora candidato repubblicano nel 2006, mentre la moglie Melania era incinta. Per pagare il silenzio della donna, il team di Trump le versò, attraverso Michael Cohen, allora avvocato personale e fixer del tycoon, 130mila dollari.

Questo di per sè non sarebbe illegale. Ma il fatto è che Trump rimborsò la somma a Cohen, contabilizzata come parcelle legali. Questo costituirebbe, nello stato di New York, una semplice infrazione, ma i procuratori vorrebbero sostenere che si tratta in realtà di una più grave violazione della legge elettorale, perché il pagamento era motivato dalla volontà di impedire agli elettori di conoscere le rivelazioni di Daniels.

La falsificazione dei registri contabili sarebbe stata fatta per occultare un crimine, secondo il teorema del procuratore Alvin Bragg, contro il quale si moltiplicano da parte dei repubblicani le accuse di condurre un’inchiesta politicamente motivata. Ma anche da parte di sostenitori dell’accusa si fa notare che il caso è particolarmente difficile, con pochi precedenti.

La decisione finale se incriminare Trump dovrà prenderla il grand jury che Bragg ha convocato a New York per valutare se sono sufficienti le prove raccolte. Prima dell’annuncio shock di Trump di sabato scorso, i suoi legali la scorsa settimana avevano reso noto che l’ex presidente era stato convocato di fronte al grand jury, primo segnale dell’avvicinarsi della decisione. Già allora si era diffusa la notizia che gli avvocati erano stati informati della prossima incriminazione.

Cosa succede se Trump viene incriminiato

Gli avvocati di Trump hanno indicato che in caso di incriminazione, l’ex presidente seguirà le procedure. Ed hanno assicurato che lascerà la sua residenza a Mar a Lago, in Florida, per consegnarsi al tribunale di New York, dove gli saranno prese le impronte digitali e scattata la foto segnaletica. Un evento clamoroso, e senza precedenti, che, considerate anche le pesanti preoccupazioni per la sicurezza, soprattutto dopo che l’ex presidente ha espressamente esortato i suoi sostenitori a “protestare”, che sicuramente sarà oggetto di trattative ed accordi tra la procura e il team legale di Trump.

Con ogni probabilità, l’ex presidente sarebbe rilasciato su cauzione, con il giudice che potrebbe fissare delle restrizioni ai suoi viaggi in attesa del processo che potrebbe avere come risultato una semplice ammenda, se verrà considerato un misdemeanour, un’infrazione, o una sentenza fino a 4 anno in caso di reato.

Anche da incriminato Trump potrà continuare campagna elettorale

Un’incriminazione, e persino una condanna penale, non impedirebbero a Trump di continuare la sua nuova campagna presidenziale se vorrà farlo. E l’ex presidente più volte ha detto di avere l’intenzione di andare avanti a prescindere da quello che succede con questa o con le altre inchieste in cui è coinvolto. Nella legge americana non c’e’ niente che impedisca ad un candidato, anche trovato colpevole, di fare campagna elettorale e di servire come presidente, paradossalmente anche dalla prigione.

Dal punto di vista pratico, un suo eventuale arresto potrebbe complicare la campagna elettorale di Trump, anche se secondo molti rafforzerebbe la sua posizione con la base elettorale più estremista repubblicana, destinataria dell’appello alla mobilitazione di sabato scorso. Un appello che mostra come Trump sia pronto a sfruttare le sue vicissitudini giudiziarie per guadagnare terreno rispetto agli avversari nelle primarie repubblicane, presentandosi, ancora una volta, come la vittima di una caccia alle streghe politicizzata.

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