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Trump deporta migranti in Sud Sudan nonostante stop del giudice

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(Adnkronos) – Dopo il Salvador, il Sud Sudan, la nazione più giovane del mondo che vissuto una sanguinosa guerra civile subito dopo la sua indipendenza nel 2011, diventa destinazione per le deportazioni di Donald Trump. E' quanto è stato denunciato dagli avvocati di 12 migranti provenienti dal Sud est asiatico, che, secondo alcune mail, sarebbero già stati deportati in violazione dell'ordine emesso il mese scorso da un giudice federale che vieta al governo la possibilità di mandare migranti in Paesi terzi senza aver dato loro "la reale opportunità" di contestare la deportazione.  Non solo. La deportazione, in particolare di un cittadino birmano indicato come N.M. e di uno vietnamita indicato come T.T.P., viola una mozione di emergenza che i loro avvocati avevano presentato il 7 maggio quando notizie di stampa indicavano che il governo stava per deportarli in Libia e Arabia Saudita. La corte aveva accolto il loro ricorso e il gruppo "dopo essere rimasto sulla pista per tre o quattro ore era stato riportato nel centro di detenzione". Ora invece i migranti sarebbero stati deportati "in un Paese che sta ritornando in una piena e catastrofica guerra civile", aggiungono gli avvocati facendo riferimento alla crisi del fragile accordo di pace che nel 2018 avrebbe messo fine al conflitto in Sud Sudan. Il giudice Brian Murphy ha accolto il ricorso, dicendo agli avvocati del dipartimento di Giustizia, che "sulla base di quello che ho ascoltato ci sarebbe una violazione" della sua precedente sentenza. Da parte sua, il dipartimento per la Sicurezza Interna ha difeso e confermato la decisione di deportare il gruppo di otto migranti, definiti pericolosi criminali e "mostri" in South Sudan, senza però sbilanciarsi sul fatto che questa possa essere la loro "destinazione finale". "Nessun Paese sulla terra vuole accettarli perché i loro crimini sono così particolarmente mostruosi e barbari. Questi orribili individui hanno terrorizzato le strade americane per troppo tempo", ha detto Tricia MCLaughlin, la portavoce del dipartimento, affermando che i deportati sono stati condannati per stupro e omicidio.  "Ora un giudice locale del Massachussets, sta cercando di costringere gli Stati Uniti a riportare questi mostri che rappresentano una chiara e immediata minaccia alla sicurezza del popolo americano", ha concluso la portavoce attaccando Murphy che ieri notte ha chiesto all'amministrazione di "mantenere la custodia e la custodia delle persone rimossa in Sud Sudan o ogni altro Paese, per assicurare la possibilità del ritorno nel caso che la corte stabilisca che queste rimozioni sono state illegali". "Questi sono mostri che il giudice distrettuale sta cercando di proteggere", conclude McLaughlin.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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