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Trieste: poliziotti uccisi, periti a lavoro su stato salute Meran, udienza 10 maggio

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Milano, 12 apr. (Adnkronos) – La capacità di intendere e di volere resta al centro del caso che vede alla sbarra Alejandro Stephan Meran, accusato dell’omicidio dei due poliziotti avvenuto negli uffici della questura di Trieste il 4 ottobre 2019. Il gip di Trieste Massimo Tomassini, dopo l’ultimo rinvio, ha fissato l’udienza al 10 maggio prossimo per concedere ai periti di concludere gli ulteriori accertamenti richiesti, ossia stabilire la capacità di “partecipazione cosciente” al processo visto il recente peggioramento delle condizioni psicofisiche di Meran che hanno richiesto (dal 30 gennaio al 19 febbraio scorso) un trattamento sanitario obbligatorio.

Gli esperti incaricati dal giudice – a febbraio lo stesso collegio di periti si è espresso riconoscendo il vizio parziale di mente – ha fissato per il prossimo 17 aprile, in carcere a Verona, un ulteriore colloquio con Meran – le parti saranno collegate da remoto per rispettare le norme anti Covid – per stabilire la sua attuale capacità di stare nel processo.

Per la difesa del 30enne originario di Santo Domingo, gli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua, “Meran, le cui condizioni di salute sono peggiorate, è un paziente da curare in una struttura idonea piuttosto che un indagato da tenere in carcere. Il diritto alla salute è costituzionalmente garantito e di questo il sistema giudiziario deve tenerne conto”, spiegano i legali all’Adnkronos. Per i periti nominati dalla difesa sussiste il vizio totale di mente, dunque Meran non è processabile. Un nodo che verrà affrontato nella prossima udienza quando ci sarà un confronto tra i diversi esperti delle parti.

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