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Incidente per oggetti in autostrada, chi paga i danni?

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(Adnkronos) – Che cosa succede in caso di incidente in autostrada a causa di un oggetto non rimosso, un animale o un dissesto dell’asfalto? Chi è responsabile? L'Unione nazionale consumatori spiega che se l'auto viene danneggiata a causa di un oggetto presente sulla carreggiata, si possono immaginare due diverse situazioni.  1) Se l’oggetto viene dal veicolo davanti al proprio (per esempio un camion che perde parte del carico), per ottenere un risarcimento ci si deve rivolgere al proprietario di quest’ultimo.  2) Se non è possibile risalire a chi ha perso l’oggetto che ingombra la carreggiata (per esempio se la caduta è avvenuta prima), il responsabile è l’ente proprietario o gestore, Anas o Autostrade per l’Italia (e società controllate).  In generale, l’ente proprietario, concessionario o gestore dell’autostrada (a seconda della rete, Autostrade per l’Italia e controllate o Anas) è responsabile della sicurezza e del controllo delle carreggiate e dell’eliminazione tempestiva degli ostacoli che possono creare pericolo. La legge prevede che è responsabile 'salvo che provi il caso fortuito', ciò significa che l’ente può dimostrare che l’incidente è stato causato da eventi imprevisti o imprevedibili. A lui tocca l’onere della prova: deve quindi dimostrare che, pur rispettando tutti i criteri di sicurezza e ripristino delle carreggiate, non ha avuto il tempo materiale di evitare l’incidente.  
La società non è responsabile se riesce a dimostrare che: l'incidente è dipeso da calamità naturale, ad esempio una frana o un’inondazione, non è trascorso un tempo sufficiente affinché venisse a conoscenza del pericolo e potesse intervenire per eliminarlo, l'abbandono di oggetti pericolosi sulla carreggiata è dovuto al comportamento di terze persone, per esempio se un automobilista perde parte del carico e prosegue senza segnalare il pericolo. Come attivare una conciliazione per ottenere il risarcimento? Grazie ad un protocollo d’intesa tra Autostrade per l’Italia e Unione nazionale consumatori, è operativo l’organismo Adr (alternative dispute resolution) per la risoluzione di questo genere di controversie. Le procedure di conciliazione consentono di evitare il ricorso alla giustizia ordinaria e risolvere i reclami dei consumatori contro le aziende nel modo più rapido ed economico possibile. Per avviare la procedura basta contattare gli sportelli Unc e compilare la domanda di conciliazione.  La Commissione di conciliazione dell’organismo Adr, composta da un rappresentante di Unc e uno di Autostrade per l’Italia, individua una soluzione e la propone al consumatore, che può accettarla o rifiutarla. La procedura ha una durata massima di 90 giorni, prorogabili una sola volta e solo in caso di particolare complessità per ulteriori 45 giorni.  Oltre all’urto con animali o oggetti non rimossi tempestivamente dalla carreggiata autostradale, sono tre i casi in cui si può attivare la procedura di conciliazione e chiedere un risarcimento per i danni al proprio veicolo. 1) Urto della sbarra della pista telepedaggio. 2) Caduta di oggetti da strutture autostradali. 3) Buca o dissesto del manto autostradale. Si può attivare una conciliazione con Autostrade anche per problemi di: viabilità e sicurezza, assistenza all’utenza, accessibilità ai servizi autostradali, pedaggio errato o mancato pagamento. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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