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Crollo Marmolada, trovati altri resti e attrezzature

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Canazei, 7 lug. (Adnkronos) – Resti, indumenti, attrezzature tecniche. La Marmolada restituisce, lentamente, i corpi e gli oggetti degli escursionisti travolti dalla valanga di ghiaccio che si è staccata dalla cima domenica 3 luglio. I soccorritori, oggi fisicamente presenti sulla slavina, insieme a unità cinofile e droni, stanno recuperando reperti e materiali che andranno analizzati e catalogati e che serviranno a dare un nome a chi da quella montagna non è più sceso.

I soccorritori sono a lavoro, dall’alba, quando le temperature basse aumentano la sicurezza: un’operazione pericolosa a causa del rischio di nuovi distacchi. Se finora si era proceduto utilizzando i droni, oggi 14 operatori interforze, comprese due unità cinofile, perlustrano da vicino l’ammasso di detriti.

Un’area vasta, quello del fronte della slavina, che vede impegnati i soccorritori nella parte più bassa, quella meno pericolosa e col maggior accumulo, e che consente, se scattassero gli allarmi messi per rilevare ogni movimento della montagna, di avere fino a 60 secondi per mettersi a riparo da nuovi cedimenti. Un elicottero accompagna in quota gli operatori che vengono calati e si muovono restando imbragati col verricello al velivolo in aria. Un accorgimento che aggiunge sicurezza se fosse necessario evacuare immediatamente la zona.

Non viene interrotta la ricerca con i droni perché il ritrovamento, ieri, di altri due corpi dimostra quanto sia ancora efficace. L’elenco delle vittime è salito a 9, certa l’identità di quattro vittime (Paolo Dani, Filippo Bari, Davide Carollo e Liliana Bertoldo) a cui si devono aggiungere due escursionisti della Repubblica Ceca. Tre i corpi ancora senza nome e ufficialmente cinque i dispersi (Emanuela e Piran e Gianmarco Gallina, Davide Miotti e Erica Campagnaro, Nicolò Zavatta di 22 anni) dato che non c’è ancora la certezza che i corpi ritrovati siano di qualcuno di loro. Sette i feriti ricoverati a Trento e in altri ospedali.

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