**Covid: guardia alta ma linea governo non cambia, no nuove strette, avanti con vaccini** (2)

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(Adnkronos) – Se poi la situazione in alcune aree del Paese dovesse peggiorare, è chiaro che non si potranno penalizzare né le attività economiche in loco né chi ha fatto il proprio dovere vaccinandosi. Dunque non sarebbero affatto da escludere strette solo per i non vax, il cosiddetto ‘doppio binario’ chiesto da diverse Regioni. Da attivare tuttavia in aree circoscritte, ovvero solo dove la situazione lo rendesse necessario per via di terapie intensive in affanno. Terapie intensive dove, viene fatto notare, ad occupare i letti sono per lo più no vax.

Intanto a breve, tra lunedì e martedì, l’atteso incontro con le Regioni, chiesto a gran voce dai governatori. “Ci confronteremo per immaginare ulteriori soluzioni. E’ chiaro che siamo dentro una partita. L’acqua del virus, in questa quarta ondata, si alza e noi dobbiamo alzare il livello di attenzione”, dice il ministro della Salute Roberto Speranza, ammettendo che “non essere preoccupati sarebbe da irresponsabili”. Le sensibilità, nell’esecutivo come nel fronte dei governatori, sono diverse, basti guardare – per dirne una – all’obbligo di vaccinarsi: non è al momento al vaglio di Palazzo Chigi, ma c’è chi nel governo non lo esclude.

Il primo ad aprire, ai microfoni di Radio Rai 1, è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa: “Noi siamo stati i primi a introdurre l’obbligo vaccinale per i sanitari. Bisogna riflettere se farlo con altre categorie – spiega – quelle che sono a contatto con il pubblico, tipo le forze dell’ordine o chi lavora nella grande distribuzione. Saranno valutazioni che dovremmo fare attenzionando i dati, ma dobbiamo guardare al futuro con fiducia e dobbiamo continuare a rispettare le regole”. E a rafforzare i controlli, sugli ‘indisciplinati’ ai paletti anti-Covid e non solo. Anche alla luce della situazione in Slovenia e Austria, il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, a capo della conferenza delle Regioni, chiede più attenzione sulle vie d’accesso, vale a dire sulle frontiere: “abbiamo chiesto di fare i controlli del Green Pass ai confini, penso che sia un’opera di tutela senza volerci chiudere, ma garantire perlomeno misure sanitarie che possono proteggere la nostra popolazione”.

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