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Aspi: su dossier pende ultimatum ma confronto continua /Adnkronos (2)

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(Adnkronos) – Intanto il viceministro ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri ha battuto di nuovo il pugno sul tavolo considerando l’atteggiamento di Aspi “vergognoso e inaccettabile”. Per Cancelleri, “dopo mesi di trattative e interlocuzioni mi sembra evidente che l’atteggiamento di Aspi sia tutt’altro che ragionevole o di chi ha intenzione di trovare un accordo. Il Governo non tratta al ribasso! Da subito dopo la tragedia del Ponte Morandi, il Governo ha chiarito che le concessioni autostradali andavano riviste, anche la Corte dei Conti ha confermato che si trattava di concessioni troppo sbilanciate a favore del concessionario e mentre sono ancora in corso le indagini della magistratura per trovare i responsabili di 43 vittime, quello da parte di Aspi continua ad essere un tono prepotente”. Il viceministro ha sottolineato inoltre che “forse non è chiaro un dettaglio” ma “la procedura di revoca è già stata avviata”. Atlantia in data 14 luglio, ha rilevato, “si è impegnata, sottoscrivendo un documento, al fine di evitarla, ma è chiaro che non ci sono le condizioni, perché ieri ci hanno fatto sapere che non intendono rispettare una parte di quegli impegni presi. Se le cose stanno così, la revoca rimane l’unica via”.

Ma la revoca comunque rappresenta un rischio per lo Stato. Lo ha ricordato il presidente della Commissione Trasporti della Camera ed esponente di Iv, Raffaella Paita sottolineando all’Adnkronos che “c’è il rischio grosso che i costi della revoca vengano pagati dai cittadini, quindi reiterare su una strada che fino ad oggi non ha portato a una soluzione del problema, e anzi ha complicato la vicenda, sicuramente non è condivisibile”.

Paita si è detta anche preoccupata per il tema investimenti “perché nel tempo intercorso di questa vicenda non ho chiari, e chiedo che lo siano, quali sono gli investimenti di manutenzioni su cui società Autostrade è andata avanti. Altra questione su cui mi auguro ci sia un chiarimento riguarda gli investimenti delle opere nuove, a Genova stiamo aspettando la Gronda che è un’opera fondamentale, è chiaro che il continuo rinvio delle questioni e dei problemi non aiuta ad avere opere essenziali come la Gronda”.

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