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Le microplastiche e la morte delle cellule

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Secondo un nuovo studio, l’esposizione alle microplastiche accelera la morte cellulare di tre volte il tasso normale

I ricercatori della University Medical Center (UMC) di Utrecht hanno recentemente annunciato che le cellule esposte a microplastiche subiscono la morte cellulare tre volte più velocemente di quelle che non lo sono – un risultato che, vista la grande patologia ambientale da inquinamento da microplastiche che ci affligge, è davvero poco rassicurante.

La plastica, infatti, non si biodegrada facilmente, ma si frammenta in pezzi progressivamente più piccoli; quando la grandezza di questi frammenti è meno di 5 millimetri di lunghezza si può parlare di microplastiche – che sono particella praticamente invisibili a occhio nudo.
È proprio su questo argomento che gli scienziati della UMC hanno presentato le loro ricerche al Plastic Health Summit di Amsterdam. Hanno spiegato che «non appena batteri o virus che non gli appartengono invadono il nostro corpo, il nostro sistema invia cellule immunitarie contro di loro. Queste cellule immunitarie hanno un’intera scatola di trucchi con cui cercano di disinnescare l’intruso. Di solito con successo». Quello che i ricercatori volevano sapere era cosa fanno le cellule immunitarie quando l’intruso non è un batterio o un virus, ma una particella di microplastica.

Essi hanno scoperto, infatti, che le cellule immunitarie che attaccano le microplastiche hanno tre volte più probabilità di essere danneggiate irreparabilmente, provocando di conseguenza una risposta infiammatoria immediata. Si tratta di un tasso di morte cellulare che supera di molto le normali conseguenze subite dalle cellule immunitarie, quando si tratta di avere a che fare con batteri o corpi estranei.

Ovviamente, questi risultati sollevano molte domande su quello che le microplastiche stanno facendo alla nostra salute immunitaria e spingono gli scienziati verso ulteriori ricerche.

 

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