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intelligenza artificiale e tweet

Intelligenza artificiale: a scuola di tweet

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intelligenza artificiale e tweet

Per addestrare al meglio un’intelligenza artificiale, gli scienziati la fanno esercitare con i tweet linguisticamente più bizzarri delle persone

Una delle maggiori sfide per l’intelligenza artificiale (IA) nell’elaborazione del linguaggio è capire il significato sottostante a espressioni gergali, modi di dire colloquiali e errori ortografici intenzionali.

Al fine di aiutare le IA in questo difficile compito, un team di matematici dell’Università del Vermont ha iniziato ad analizzare come i giovani modificano deliberatamente le parole quando scrivono.

Ad esempio, hanno quantificato la differenza semantica tra onomatopee come “hahaha” e “haaahaha”, nella speranza che i futuri algoritmi di intelligenza artificiale possano imparare a capirci meglio quando comunichiamo online con i nostri modi più informali.

Nella ricerca, pubblicata sulla rivista PLOS One , il team ha analizzato le cosiddette «parole estensibili» che sono apparse in 100 miliardi di tweet pubblicati negli ultimi otto anni.

Gli scienziati hanno poi escogitato due misure per valutarle: equilibrio e allungamento – ad esempio, «lololol» ha un alto valore di equilibrio, mentre «nooooo» o «yeeeees» non lo hanno perché viene ripetuta solo una lettera con un lunghezza variabile.

I ricercatori sostengono che i nostri dizionari non riflettono il modo in cui le persone comunicano effettivamente. E la comprensione di queste parole allungate, usate molto comunemente sui social media, potrebbe colmare un importante divario di conoscenza.

«Siamo stati in grado di raccogliere e contare in modo completo parole allungate come ‘gooooooaaaalll’ e ‘hahahaha’», hanno detto i ricercatori in un comunicato stampa, «e mapparle attraverso le due dimensioni di elasticità generale e equilibrio di allungamento, sviluppando allo stesso tempo nuovi strumenti che aiuteranno anche nel loro continuo studio linguistico e in altre aree, come l’elaborazione del linguaggio, l’aumento dei dizionari, il miglioramento dei motori di ricerca, l’analisi della costruzione di sequenze e altro ancora».

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