Ebola, si aggrava infermiera spagnola. Lorenzin: servono più controlli

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Si è aggravata l’infermiera spagnola contagiata dall’ebola. Il ministro Lorenzin chiede controlli e prevenzione anche negli aeroporti spagnoli

 

Mentre in Spagna si prega per la salute dell’infermiera contagiata da ebola, la cui situazione è peggiorata nelle ultime ore, e si contano altri 3 casi sospetti di ebola (sono in tutto 7), in Italia si fa i conti con il sospetto contagio di un medico marchigiano  tenuto sotto osservazione all’ospedale Spallanzani di Roma.  La paura, in Europa, si fa sempre più grande tra la popolazione.

L’infermiera contagiata aveva assistito i due religiosi spagnoli che avevano contratto il virus in Africa, morti rispettivamente il 12 agosto e il 25 settembre. Il contagio era avvenuto, molto probabilmente, a causa di un guanto utilizzato durante la cura. Il  medico del pronto soccorso dell’ospedale di Alcorcon, che ha assistito l’infermiera Teresa Romero, contagiata dal virus ha denunciato ‘gravi carenze nel protocollo di sicurezza’ e di mezzi per far fronte all’emergenza.

In tema di ebola si esprime nuovamente il ministro Lorenzin, intervistata dal Messaggero. ‘Dobbiamo tracciare gli operatori e più in generale tutti i viaggiatori che tornano o arrivano in Europa dai paesi a rischio’, e inoltre ‘inviare dei medici europei anche negli aeroporti africani di partenza, che facciano prevenzione e informazione’.

Il ministro commenta anche il ricovero del medico marchigiano. Nel caso del medico di Emergency ricoverato allo Spallanzani ‘C’è forse stato un eccesso di precauzione. Ma meglio così, meglio essere prudenti per evitare casi come quelli dell’infermiera spagnola contagiata’. ‘Stiamo pensando con la cooperazione e le nostre Ong se sia possibile realizzare una ‘zona di decompressione per tutti i cooperatori per un periodo di 21 giorni prima di tornare in Europa: avremo la certezza che in nessun modo potranno esserci contagi’, spiega Lorenzin. ‘Le missioni in West Africa sono fondamentali: contribuiscono a fermare il contagio. E fermarlo è nell’interesse di tutto il mondo, compresa l’Italia. Se non riusciamo a limitarlo, prima che i contagiati arrivino a quota 20mila, tutto sarà molto più complicato’.

gc

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