Crisi, ecco i consigli per non sprecare

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Non solo differenziata. Per non sprecare realmente dovremmo riparare ciò che è rotto, riutilizzare diversamente ciò che sembra non sia più utile e investire a lungo termine

 

Tempo di crisi. Eppure guardando il nostro stile di vita non si direbbe. E non parliamo di scarpe griffate o borse all’ultima moda. Parliamo di quotidianità. Sì perché tante cose dovrebbero cambiare per non sprecare realmente. 

Un foglio scritto a metà. Buste. Sacchetti del pane.  La carta che avvolge le riviste. Non ci facciamo nemmeno caso, una volta utilizzati vengono cestinati. Eppure il foglio può essere riutilizzato per prendere altri appunti, la busta di plastica per la spesa, il cartone del pane per tamponare i fritti, la carta che avvolge le riviste, se tagliata dal lato corto, potrebbe diventare una busta per documenti. 

Oggetti di plastica. Maglioni, jeans. Una volta rotta vengono depositati negli appositi contenitori. Eppure, la plastica (la maggior parte) si può riparare. I maglioni e jeans possono essere ricuciti. Oppure dati a chi ne ha bisogno. 

Ricicliamo! Carta e cartone negli appositi cestini. Il vetro e la plastica nei contenitori adibiti per la raccolte. Ma c’è anche la raccolta differenziata di lampadine e batterie. La raccolta dei medicinali scaduti. E la raccolta per l’indifferenziato.

Ma soprattutto acquistiamo il meglio. La nuova generazione di oggetti ecologici ed intelligenti, si sa, talvolta costa. Ma è un investimento che premierà a lungo termine.  E quando compriamo, preferiamo prodotto italiani: sarà il modo per promuovere il nostro territorio e sviluppare l’economia nazionale.

 

(GC)

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