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L’albero del mondo. Weimer Ottobre 1942, l’ultimo libro di Mauro Mazza

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Autunno del 1942, in Turingia a Weimer si svolge un incontro tra intellettuali. Il simbolo di Weimer e’ l’albero del mondo, il ginkgo biloba. Attaccati all’albero in principio gli esseri umani che caddero sulla Terra dopo una tempesta

‘L’albero del mondo. Weimar – ottobre 1942’ (Fazi Editore) è il nuovo libro di Mauro Mazza, direttore di Rai Uno.

Ma che cos’è l’albero del mondo? È il ‘ginkgo biloba’, una pianta massiccia, dalle foglie di un verde chiarissimo e simili a minuscoli ventagli ondulati, da tre secoli simbolo di Weimar, città colta e austera della Turingia. L’albero evoca storie antiche e leggende: prima non vi erano foglie sui rami dell’albero del mondo, solo esseri umani, gli uni fusi negli altri, a rappresentare l’armonia primordiale. Ma rompere e a cambiare le sorti degli uomini arriva una tempesta, che abbattendosi anche sull’albero del mondo, lascia cadere a terra l’indistinta umanità, impaurita, divisa e carica di ostilità.

Nel libro di Mauro Mazza siamo nell’autunno del 1942. A Weimar c’è il raduno degli scrittori europei organizzato da Joseph Goebbels, Ministro dell’Informazione e della propaganda nazista. La guerra sta per cambiare le sue sorti e il suo volto, mentre il ‘crepuscolo degli dèi’ è già per tanti versi nell’aria. Mauro Mazza racconta, narra, descrive e riflette questo crepuscolo e i suoi segni attraverso un appuntamento di intellettuali che, in un passaggio difficile degli eventi bellici, dovrebbe rilanciare idee e immagini del Nuovo Ordine Europeo.

A tenerci compagnia nella lettura, con i loro dubbi e le loro perplessità in un momento critico per le sorti dell’Europa, sono Giaime Pintor, germanista, traduttore di Rilke, collaboratore della casa editrice Einaudi, e lo scrittore Elio Vittorini, di undici anni più anziano, che parteciperà alla lotta partigiana nelle file del Pci, dirigerà la rivista il Politecnico e litigherà con Togliatti, abbandonando il Partito. I destini di questi due intellettuali si incontrano e si intrecciano con il destino del più crudele e implacabile ministro di Hitler.

Il racconto di Mauro Mazza si concentra in particolare sulla figura di Giaime Pintor, un personaggio chiave della Resistenza italiana, che nel 1943, a 24 anni, morì colpito da una mina che l’esercito tedesco aveva lasciato nella zona lungo il Volturno. Da quel momento Pintor è divenuto un mito e il simbolo della lotta contro il nazismo e contro il fascismo portato avanti dalla Resistenza. Pochi sanno però che Pintor, con Elio Vittorini, solo un anno prima aveva partecipato a quell’appuntamento tra intellettuali scrittori, finanziato dal ministro della propaganda hitleriana. 

Nel libro Mauro Mazza intreccia storia e finzione, una realtà fatti di documenti provati a una realtà solo narrativa e dà vita a un romanzo che restituisce ai lettori la psicologia complessa e modernissima di un grande intellettuale e fa luce su un episodio della vita di Pintor che negli ultimi anni è stato al centro di un acceso dibattito. 

Mauro Mazza è nato a Roma nel 1955. Ha pubblicato un saggio su Giovanni Papini, L’inquietudine di un secolo, e sulla storia della televisione italiana, TV: moglie, amante, compagna. Giornalista dal 1979, ha lavorato al GR1 e al TG1. Dal 2009 è direttore di RAI 1, dopo aver guidato per sette anni il TG2.

(GC)

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