Mobilita’ sostenibile, quanto ne sappiamo su come ci muoviamo

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Come abbiamo scelto di muoverci in città? La mobilità sostenibile ci illustra il modo per diminuire l’impatto ambientale, quello sociale e quello economico che normalmente vengono causati dai mezzi privati. E allora che fare?

Sembra facile dire mobilità sostenibile. Termine che abbiamo recepito, ma che forse ancora non abbiamo ben compreso del tutto.

 

Mettiamo per esempio a confronto un’auto elettrica con una alimentata in modo tradizionale. La prima, dal punto di vista ambientale si dimostra più rispettosa perché riduce al minimo o praticamente azzera l’inquinamento da CO2, rispetto alla vettura classica alimentata ad idrocarburi. Vettura elettrica che sappiamo ridurre anche l’inquinamento acustico grazie alla silenziosità dei motori elettrici alimentati a batterie. Ma come la mettiamo con la congestione stradale, il traffico, l’incidentalità, il sovrannumero di auto che tolgono spazio ai pedoni per consumare via via fette sempre più ampie di territorio da destinare ad uso stradale?

E’ nostro interesse e delle Amministrazioni Pubbliche, favorire e promuovere una mobilità integrata che in ultima analisi scoraggi l’uso di automobili private, a favore di una mobilità alternativa.

Se riflettiamo con attenzione, integrando mezzi privati come la bicicletta e le nostre care gambe ai mezzi di trasporto pubblico come bus, tram, metro e treni, car sharing e car pooling, possiamo disegnarci, ognuno di noi, un prospetto davvero sostenibile per la nostra mobilità. Cominciando da noi, dalla nostra famiglia. Partendo soprattutto da chi percorre abitualmente le stesse strade, con esigenze chilometriche ridotte. Siamo d’accordo sul fatto che alcune grandi città italiane non abbiano goduto e non godano di ottime ed efficienti politiche di sostenibilità dei trasporti.

Piani di trasporto pubblico locale e progetti di infomobilità sono fermi o parzialmente realizzati. Ma l’alternativa, altrettanto poco sostenibile sta nel percorrere mediamente tra i 5 e i 10 chilometri in auto perdendo un’ora di tempo, o anche più.

Pur non gettando la spugna e adoperandoci da cittadini consapevoli affinché il sistema del trasporto pubblico migliori sempre più rapidamente, ci resta sempre la bicicletta (oggi anche a pedalata assistita!) o le nostre gambe. Ecco come si muove chi sa muoversi in maniera sostenibile: non ci sono costi di assicurazione, di bollo, né di carburante, perché il motore siamo noi. Una buona colazione e facciamo il pieno di energia: il nostro carburante biologico ed ecologico che non inquina, non intasa il traffico e ci tiene anche in forma.

(Vincenzo Nizza)

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