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Caso Santanchè-Visibilia, il Tribunale ai pm: “Capi d’imputazione da riscrivere”

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(Adnkronos) – Nella prima udienza del processo Visibilia di oggi, martedì 15 aprile, il Tribunale di Milano ha chiesto di "riformulare i capi d'imputazione" a carico della ministra del Turismo Daniela Santanchè e altri sedici imputati. L'udienza, breve e tecnica, è servita ai giudici anche per 'bacchettare' la pubblica accusa: "Nel fascicolo del dibattimento – svela il giudice Giuseppe Cernuto – non abbiamo trovato nulla se non i bilanci. Sarebbe opportuno che l'imputazione sia riformulata per ciascuna annualità per una valutazione più semplice". E per quanto riguarda l'imputazione per la 231 sulla responsabilità degli enti "la colpa di organizzazione deve essere descritta".  Solo una volta che il fascicolo della Procura verrà arricchito con gli atti dell'udienza preliminare e i verbali di sequestri e che il collegio deciderà sulle questioni preliminari, si potranno eventualmente affrontare le altre tematiche a partire dalla costituzione delle parti civili e del calendario d'udienza.  L'avvocata Antonella Augemeri, legale dell'ex consigliere di amministrazione di Visibilia Massimo Cipriani (unico tra gli imputati in aula), si è rivolta al Tribunale di Milano per chiedere "la nullità" del decreto che dispone il processo per falso in bilancio anche contro la ministra Santanchè "e la ritrasmissione degli atti al pubblico ministero". Per la legale ci sarebbe stata una "violazione del diritto di difesa". Una richiesta a cui si sono associati i difensori degli altri indagati del processo sul gruppo editoriale e rispetto al quale la corte si è riservata: la decisione arriverà nell'udienza fissata per il 13 maggio.  A processo oltre la ministra Santanché, che ha fondato il gruppo Visibilia per poi dismettere le cariche nel 2022, ci sono altri 16 imputati (di cui una società) tra cui il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero, l'ex compagno della ministra Canio Giovanni Mazzaro che hanno avuto ruoli all'interno della società. Le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, coordinate dai pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, riguardano i bilanci della spa Visibilia Editore, tra il 2016 e il 2022 che, a dire dell'accusa, sarebbero stati 'truccati'.  Giuseppe Zeno, 'grande accusatore' della ministra Santanchè e socio di minoranza della società Visibilia Editore, ha presentato un esposto in Procura a Milano per far luce su "chi sono gli investitori che si celano dietro la Wip Finance", ma anche sulla provenienza dei fondi già trasferiti dalla società svizzera "in relazione al preliminare stipulato per l’acquisizione della società Athena Pubblicità Srl per complessivi 600.000 euro" e a provenienza degli ulteriori fondi necessari per la definizione dell’operazione di cessione delle quote. E ancora chiede di indagare su "chi sono i soggetti, istituti di credito e intermediari, coinvolti nell'operazione e se abbiano posto in essere tutti i controlli prescritti dalla legge" o se invece tali atti celino invece responsabilità penali.  L'esposto arriva a due settimane dal mancato closing dell'operazione che avrebbe dovuto portare la svizzera Wip Finance ad acquisire il 75% del capitale di Athena, che ha come soci Immobiliare Dani e Daniela Santanchè, e che avrebbe quindi portato la società ticinese a essere socia di maggioranza di Visibilia Editore, fondato dalla ministra del Turismo. Operazione su cui la Finma, l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari, ha acceso un faro.   —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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