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Estrarre metalli rari con le piante: la bio-miniera che trasforma le infestanti in risorse preziose

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Quando le “erbacce” valgono oro

In un mondo che corre verso la transizione ecologica e la digitalizzazione, la domanda di metalli strategici è in forte crescita. Nichel, cobalto, terre rare: servono per produrre batterie, turbine eoliche, smartphone, pannelli solari. Ma l’estrazione tradizionale è costosa, inquinante e geopoliticamente instabile.

Ed è qui che entra in scena una rivoluzionaria start-up europea: la sua proposta? Coltivare piante infestanti per estrarre metalli direttamente dal suolo, in modo pulito e sostenibile. Una vera “bio-miniera” a cielo aperto.

Come funziona la fitoestrazione dei metalli

Il processo si chiama fitoestrazione e si basa sull’uso di piante iperaccumulatrici, capaci di assorbire metalli pesanti e metalli rari dal terreno attraverso le radici. Una volta cresciute, queste piante vengono raccolte e trattate per recuperare i metalli al loro interno.

Tra le specie utilizzate spiccano:

  • Alyssum murale, una pianta capace di accumulare nichel in grandi quantità
  • Piante erbacee invasive, adattabili a suoli degradati e ricchi di metalli

Il risultato? Un raccolto vegetale che, anziché produrre frutti o fiori, produce materia prima strategica.

La start-up che coltiva metalli: una rivoluzione verde

La start-up, con sede tra Francia e Germania, ha già avviato progetti pilota su ex siti minerari dismessi e terreni agricoli marginali.

Il sistema è pensato per:

  • rigenerare suoli contaminati
  • produrre metalli strategici in modo ecologico
  • ridurre la dipendenza da miniere tradizionali e importazioni

Ogni ettaro coltivato può produrre fino a 200 kg di nichel puro all’anno, con un impatto ambientale minimo rispetto all’estrazione convenzionale.

Un futuro più sostenibile per le materie prime

Questa nuova forma di “agricoltura dei metalli” offre vantaggi concreti e immediati:

  • Zero uso di esplosivi o sostanze chimiche pericolose
  • Emissioni di CO₂ drasticamente ridotte
  • Riutilizzo di terreni degradati o non coltivabili
  • Recupero di materie prime critiche senza distruggere ecosistemi

Inoltre, la bio-miniera si inserisce perfettamente nei piani europei per l’autonomia strategica e la decarbonizzazione dell’economia.

Nichel e terre rare: risorse fondamentali per la transizione energetica

Il nichel è essenziale per le batterie agli ioni di litio, utilizzate nei veicoli elettrici e negli accumuli energetici.
Le terre rare, invece, sono fondamentali per magneti, motori elettrici, componenti elettronici.
Oggi, gran parte di queste risorse proviene da Cina, Russia e altri Paesi con rischi geopolitici, rendendo la filiera vulnerabile.

La fitoestrazione potrebbe diventare una soluzione locale, rinnovabile e strategica.

In sintesi

  • Una start-up europea ha sviluppato una tecnica per estrarre nichel e metalli rari dalle piante infestanti.
  • Il metodo è basato sulla fitoestrazione, una tecnologia verde che sfrutta le capacità naturali di alcune piante.
  • Si tratta di una soluzione sostenibile, ecologica e replicabile, che può cambiare il futuro dell’approvvigionamento di materie prime critiche.
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