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Non solo batterio killer, a Valencia i batteri restaurano una chiesa

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Non solo batterio killer, i batteri possono essere formidabili alleati dell’arte, della sua conservazione e del restauro. Grazie agli studi del microbiologo dell’Università del Molise Giancarlo Ranalli, alcuni batteri sono stati utilizzati per pulire gli affreschi di una splendida chiesa di Valencia

Parlare di batteri fa venire in mente, malattie, sporcizia se non addirittura epidemie e contagi di massa. Pochi sanno invece che questi piccoli organismi possono svolgere un’azione molto utile per l’uomo. E’ il caso dei microrganismi appartenenti alla famiglia degli Pseudomonas, messi a punto dal microbiologo Giancarlo Ranalli dell’Università del Molise e diventati straordinari alleati dell’arte. Questi batteri, infatti, opportunamente selezionati “mangiano” le colle che venivano utilizzate un tempo per tenere gli affreschi sulle pareti e riportano allo splendore originale le antiche opere. Per la prima volta sono stati utilizzati per pulire alcuni affreschi in una chiesa di Valencia.

Il microrganismo viene  inserito in un gel che va poi applicato sulle parti interessate. A quel punto i batteri fanno il loro lavoro riducendo di molto la fatica dei  restauratori. Il professor Giancarlo Ranalli, “papà” dei batteri, ha spiegato che “’a seconda del tipo di batterio scelto si possono eliminare sostanze diverse. Questi microrganismi hanno un tempo di vita molto breve e sono facilissimi da rimuovere dopo che hanno terminato il lavoro”.

La tecnica tutta italiana verrà utilizzata anche nel “Campo Santo” di Pisa, il bel cimitero monumentale risalente al XIII secolo che tanto fascino esercitò sui viaggiatori dell’epoca romantica. Agli affreschi del Campo Santo lavorarono alcuni dei più grandi pittori del XIV secolo, come Buonamico Buffalmacco, autore del celebre “Trionfo della Morte” e Francesco Traini. I lavori sono già iniziati e dureranno almeno tre anni.

(Alessandra Severini)

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arte, Batteri, batterio killer, restauratori, valencia

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