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Siticibo, in 20 anni recuperato l’equivalente di oltre 200 mln di pasti

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Roma, 30 mag. (Adnkronos) – In 20 anni sono stati raccolti oltre 13 milioni di pasti dalla ristorazione e sono state recuperate 95mila tonnellate di alimenti, equivalenti a 190 milioni di pasti dai punti vendita della Gdo. Sono i risultati di Siticibo, programma di Banco Alimentare, e prima applicazione della Legge 155/2003, cosiddetta ‘del Buon Samaritano’. Un’ulteriore opportunità di sviluppo è stata l’entrata in vigore della Legge 166 nel 2016, la cosiddetta legge Gadda ‘Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi’, che ha dato un forte impulso al programma Siticibo.

Da un’analisi dei due canali di approvvigionamento, nel 2022 emerge una leggera ripresa nel comparto della ristorazione collettiva, dopo la significativa riduzione del 2020 e 2021 legata al periodo della pandemia. Questo canale consente di recuperare piatti pronti, oltre a pane, frutta e dessert, eccellenti dal punto di vista nutrizionale, con elementi spesso carenti nelle diete di chi chiede aiuto alimentare (proteine, omega 3, vitamine, fibre, ecc…). Il recuperato dalla Gdo nell’ultimo anno è rimasto sostanzialmente invariato, nonostante siano aumentati i punti vendita coinvolti (ad oggi 1.900 contro i 1.700 del 2021).

Sul tema si è svolto un tavolo di confronto a Milano per sviluppare il sistema di raccolta e lotta allo spreco. “Raccogliere e distribuire gratuitamente cibo fresco e cucinato non è questione semplice. Banco alimentare lo fa da 20 anni attraverso una complessa e puntuale rete logistica – afferma Giovanni Bruno, presidente di Fondazione Banco Alimentare – Oggi raccogliamo da 1.900 punti vendita localizzati in circa 900 Comuni in Italia e da numerose realtà della ristorazione e vogliamo guardare tutti insieme alle nuove opportunità di sviluppo e alle sinergie da mettere in campo per migliorare costantemente l’accesso al cibo a sempre più persone in difficoltà, riducendo lo spreco”.

“La Legge antispreco è nata, e continua a dare i suoi frutti, grazie a realtà come Banco Alimentare. Per questo sono particolarmente contenta di festeggiare insieme questi 20 anni di Siticibo. Dall’osservazione fatta sul campo e dal confronto con imprese e terzo settore, si sono individuati ed eliminati gli ostacoli burocratici e fiscali che in passato rendevano onerosa la donazione”, afferma Maria Chiara Gadda, prima firmataria della Legge 166/2016 e vicepresidente della Commissione Agricoltura.

“L’obiettivo della norma era potenziare il recupero per solidarietà sociale di alimenti dall’altissimo valore nutrizionale, come i cibi freschi, freschissimi e cotti. La legge 166 fornisce la cornice legislativa e suggerisce un modello gestionale efficiente, per rendere la donazione non un atto episodico ma strutturale, ogni qualvolta si genera l’eccedenza. È l’esperienza di Siticibo che ha plasmato fin dall’inizio la legge antispreco, e la fa vivere ogni giorno”, conclude Gadda.

“Siamo felici di partecipare al ventennale del programma Siticibo di Fondazione Banco Alimentare Onlus, con cui affrontiamo insieme da tanti anni la sfida della lotta allo spreco alimentare. Un tema cruciale, che è diventato ancora più importante in questo periodo di forte incertezza economica e che è da tempo al centro del percorso di sostenibilità delle aziende associate a Federdistribuzione. Come fotografa il recente Report di Sostenibilità di Settore della Distribuzione Moderna 2023, tutte le imprese distributive del comparto food sono attive nella donazione o redistribuzione di eccedenze alimentari, collaborando a livello locale con associazioni caritatevoli e il 92% con Banco Alimentare, 3 aziende su 4 applicano sconti speciali sui prodotti alimentari prossimi alla scadenza e 1 su 3 mette in campo delle azioni per sensibilizzare i più giovani sui temi legati allo spreco alimentare. L’impegno delle nostre aziende su questo fronte è cresciuto nel tempo e ha come obiettivi principali da una parte la riduzione degli sprechi lungo tutta la filiera alimentare coinvolgendo attivamente tutti gli attori, dall’altra una sempre maggiore sensibilizzazione dei consumatori verso questi temi tramite campagne specifiche”, dichiara Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione.

“Siamo lieti di partecipare a questo evento, che rafforza ancora di più il nostro legame con il Banco Alimentare – dice Carlo Scarsciotti, presidente di Angem – Parliamo di un rapporto basato su una profonda condivisione di valori che le imprese affiliate alla nostra associazione da sempre perseguono, pur facendo fronte alle grandi criticità che si sono abbattute sulla ristorazione collettiva. Il nostro è un settore che non si è mai fermato, nemmeno durante la pandemia e che si trova ad affrontare un aumento dei costi di preparazione del 55%, mentre il prezzo di vendita è rimasto invariato a causa dei contratti a prezzi fissi stipulati per la grande maggioranza nel 2019. Auspichiamo che dalle istituzioni possano arrivare misure concrete per sostenere un settore che ricopre una funzione sociale estremamente importante”.

Per implementare l’attività del programma Siticibo e riuscire a raggiungere sempre più persone in difficoltà, gli obiettivi a tre anni prevedono interventi in più direzioni: Fondazione Banco Alimentare avvia un progetto per lo sviluppo di Siticibo da parte dei 21 Banchi Alimentari in tutta Italia; inoltre, si sta realizzando un percorso di transizione digitale col miglioramento e ampliamento dell’applicazione web Bring The Food, per semplificare gli aspetti amministrativi e logistici relativi ai recuperi Siticibo; infine, poiché la capillarità dell’intervento è consentita grazie al coinvolgimento operativo delle Organizzazioni partner territoriali, anch’esse saranno destinatarie di supporto con formazione, attrezzature e materiali per il recupero e la distribuzione del cibo.

Per il recupero delle eccedenze dalla Gdo l’obiettivo è incrementare il numero dei punti vendita (+24%) coinvolti, in termini numerici e di diffusione territoriale, con una conseguente crescita degli alimenti recuperati (+20%). Per il canale della Ristorazione si punta al consolidamento e alla stabilizzazione dell’attività attuale, che risente ancora degli effetti negativi legati al periodo pandemico.

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