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Un software per riconoscere la faccia delle scimmie

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Un nuovo metodo di riconoscimento facciale potrebbe aiutare a tracciare e proteggere i primati

I ricercatori della Michigan State University (MSU) hanno sviluppato un programma software di riconoscimento facciale che potrebbe aiutare a salvare la vita dei primati in via di estinzione – lo hanno raccontato in una ricerca recentemente pubblicata tramite arXiv.

Il monitoraggio è una parte essenziale degli sforzi di conservazione della fauna selvatica e, tradizionalmente, viene fatto dagli ambientalisti tramite cattura e contrassegno degli animali con dispositivi di localizzazione per tenerli sotto controllo. Un approccio che può essere davvero costoso – visto che i dispositivi variano da 350 a 3.500 Euro – e, a quanto pare, che può anche danneggiare gli animali, causando stress, lesioni fisiche o addirittura morte. Invece, il software del team MSU, che è stato chiamato PrimNet, evita questi inconvenienti del tracciamento tradizionale.

Per creare PrimNet, i ricercatori hanno iniziato generando un set di dati immagine per tre specie di primati – scimmie dorate, lemuri e scimpanzé – scattando migliaia di foto degli animali in natura. Successivamente, hanno utilizzato questo set di dati per addestrare una rete neurale nel riconoscere i singoli animali. Quindi hanno creato un’app, PrimID, per rendere il loro sistema PrimNet facile da usare.

I ricercatori della fauna selvatica o gli ambientalisti devono semplicemente scattare una foto di un animale e rilasciarla nell’app, in modo che il sistema produca una corrispondenza – che la squadra MSU dichiara accurata al 90% – o, se non riesce a trovare una corrispondenza esatta, restringe il campo a cinque possibili candidati.

In questo modo, gli animali vengono monitorati in maniera assolutamente non invasiva e con le informazioni raccolte si possono controllare i primati in modo da salvarli dal pericolo dell’estinzione, grazie a calcoli e previsioni.

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