Scavi di Pompei, la bufala (campana) della cordata straniera

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Ecoseven.net si è armato di pazienza e ha chiesto a tutti gli attori istituzionali se erano a conoscenza della cordata straniera disponibile a prendersi in carico la gestione del patrimonio archeologico di Pompei. Non abbiamo trovato nulla, pur avendo interpellato gli attori istituzionali giusti. Alla fine ne deduciamo che si tratta di una bufala

Ci eravamo entusiasmati anche noi a Luglio quando abbiamo dato la notizia che una cordata americana o francese si stavano interessando a ’rilevare’ la gestione del patrimonio archeologico di Pompei-Ercolano, uno dei patrimoni più importanti e più grandi della storia dell’umanità, purtroppo ancora non del tutto scoperto e valorizzato. Per questo le notizie di stampa riferivano di importanti nomi che sarebbero scesi in campo per candidarsi alla gestione di questo museo a cielo aperto.

Ma nel pratico cosa è accaduto? Roboanti annunci sulla stampa, come quello di Mario Resca che parlava dei vantaggi che i francesi e le loro fondazioni ne avrebbero tratto da questa operazione oppure l’intervista altisonante del Sottosegretario Riccardo Villari che si era spinto persino a dire che un’azienda come Google o Apple avrebbero potuto avere interesse a Pompei. Colonne zeppe delle cronache nazionali e regionali in cui tutti più o meno a vario titolo si sono esercitati nell’arte del vendere il fumo. Allora ci siamo chiesti che fine avesse fatto tutto ciò, ma invano.

Perchè? Perchè noi di Ecoseven ci siamo messi sulle tracce di questa cordata americana e francese: abbiamo chiamato il Ministero dei Beni Culturali, abbiamo interpellato la Regione Campania, siamo stati rispediti da questa ultima all’Unione Industriali di Napoli ma senza venire a capo della questione. Insomma ne abbiamo dedotto, e molti sono disponibili a dirlo ma non a sottoscriverlo, che la storia della cordata è una bufala. Non esiste. E’ una trovata giornalistica che rende in termini politici per qualche settimana, giusto il tempo che i diretti interessati si dimentichino della questione che è, ricordiamolo, una questione nazionale.

Pompei nel bene e nel male in quest’ultimo anno è stata la concausa delle dimissioni di un Ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi; è stata l’esempio di come si gesticono male i soldi pubblici, milioni di euro per aprire una nuova biglietteria che non si può inaugurare perchè mancano 30 metri di tubo per l’aria condizionata. Ma nel frattempo della cordata straniera neanche l’ombra. E’ una bufala. Campana di capisce … (michele guerriero/nereo brancusi)

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