ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Moira Orfei, disputa tra i figli per l'asta. Stefano attacca la sorella a La volta buona-Imprese, Lenzi (Engie): "Riconoscimento Consumerismo stimolo a far sempre meglio"-Consumi, Gabriele (Consumerismo): "Siamo al fianco degli operatori corretti"-Donna stuprata in un bar a Roma, il gip: "Gravi indizi colpevolezza per 28enne fermato"-Meghan balla col pancione insieme a Harry: video è virale-Fine vita, Associazione Coscioni deposita proposta di legge per legalizzare eutanasia-Ikea, Gardini: "Ogni anno 7 milioni di visitatori a Roma"-Fedez, regali 'tarocchi' ai figli: la spiegazione e il commento di Chiara Ferragni-MotoGp, si corre in Spagna: il programma del Gp di Aragon e dove vederlo-Casu: "Non possiamo avere cittadini di serie A e B rispetto al servizio pubblico"-Regeni, legale della famiglia: "Io minacciata di morte, ho presentato denuncia"-Sinner-Djokovic, sfida infinita: i precedenti e il dato che fa sorridere Jannik-Berrettini, svolta in arrivo: via Ferrara, il preparatore coinvolto nel caso Clostebol-Ikea, 25 anni tra le mura 'di casa' della capitale-Bianca Balti, la figlia Matilde compie 18 anni: "Sei la forza di cui ho bisogno"-Ucraina, da Putin ancora nessun commento su maxi attacco Kiev: cresce timore per risposta Mosca-Radio Italia, da Blanco a Annalisa: svelato il cast del concertone a Palermo-Tecnologia e dati per affrontare rischi ambientali, il contributo di progetto Return-Bimba scomparsa 2 anni fa a Firenze, la Procura diffonde immagini: ecco come sarebbe oggi Kata-Premio EY l'imprenditore dell’anno celebra eccellenza imprenditoriale

Le coltivazioni di soia minacciano l’Amazzonia

Condividi questo articolo:

Secondo il Wwf, le coltivazioni di soia sarebbero la principale causa di deforestazione dell’Amazzonia

Le coltivazioni di soia sarebbero la principale causa di deforestazione dell’Amazzonia. E’ quanto ha recentemente denunciato il Wwf, in vista della Giornata mondiale dell’Ambiente che si celebrerà il prossimo 5 giugno. 

Le coltivazioni di soia infatti, secondo l’associazione, verrebbero ampiamente sfruttate sia per il consumo umano che come mangime per il pollame e i suini, ‘erodendo’ così, negli ultimi 50 anni, un quinto della superficie totale della foresta amazzonica.

Oltre alla soia, a contribuire alla costante deforestazione dell’Amazzonia in Brasile e Bolivia, c’è ovviamente l’espansione dei pascoli per il bestiame allevato, gli incendi, il disboscamento legale e illegale, la costruzione di strade asfaltate e il degrado causato dai cambiamenti climatici in atto. Da considerare inoltre, gli impatti esterni della produzione di soia, come l’inquinamento dei corsi d’acqua da prodotti agrochimici e l’erosione del suolo, (anch’essi hanno avuto un impatto sugli ecosistemi naturali). Per il Wwf, se i tassi di deforestazione degli ultimi decenni continuassero ai ritmi attuali, quasi un quarto della restante foresta amazzonica potrebbe essere persa entro i prossimi 30 anni e il 37% entro i prossimi 50 anni. 

Per contrastare la deforestazione, il Wwf ha quindi proposto: una migliore pianificazione dell’uso del suolo, la tutela delle aree naturali vulnerabili e di valore, un processo di certificazione quale quello proposto dalla Tavola Rotonda sulla Soia Responsabile (Roundtable on Responsible Soy), migliori pratiche agricole e la riduzione di scarti e rifiuti. Nei Paesi sviluppati i consumatori possono infine contribuire a contenere la domanda di soia riducendo il proprio consumo di proteine animali e riducendo gli sprechi alimentari.

(ml)

Questo articolo è stato letto 37 volte.

acqua, coltivazioni, foresta, rifiuti, soia

Comments (3)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net