L’acqua potabile si ottiene dalla luce solare

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L’acqua pulita si ottiene dalla luce solare, sfruttando un dispositivo di depurazione basato sulla tecnica Sodis e ideato dalla 14enne americana Deepika Kurup

L’acqua potabile si può ottenere sfruttando la luce solare. E’ questo, in sintesi, il traguardo più rilevante raggiunto recentemente dalla 14enne americana Deepika Kurup, che ha inventato un nuovo sistema di depurazione ad energia solare per disinfettare le acque contaminate. Si tratta, in pratica, di un dispositivo efficiente, economico, leggero e facile da usare, che sfrutta una nota tecnica di depurazione, denominata ‘SODIS’, per il trattamento dell’acqua attraverso l’utilizzo di luce solare e comuni bottiglie di plastica (PET).

L’acqua potabile che si ottiene grazie al sistema ideato dalla Kurup, si basa infatti su un processo fotocatalitico, ossia una reazione coadiuvata dalla luce che porta alla produzione di particolari composti chimici, i quali, trattati in un certo modo, sono in grado di uccidere i batteri presenti nell’acqua. In pratica, l’acqua contaminata viene messa in bottiglie di PET, modificate (rispetto alla versione classica della tecnica SODIS) con un particolare cilindro che accelera e rende più efficace il processo di fotocatalisi. In particolare, il cilindro, utilizzato come rivestimento interno della bottiglia, è composto da due sostanze attive, ossia il diossido di titanio e l’ossido di zinco, che, legati insieme da un sottilissimo strato di cemento e da alcune microsfere in vetro, fungono da riempitivo senza appesantire la struttura.

Ottenere acqua pulita da questo processo è, a questo punto, abbastanza semplice: grazie al composto ideato dalla Kurup, i raggi UV-A del sole riescono ad uccidere molto più rapidamente i batteri presenti nelle bottiglie. Ovviamente, tutto ciò è possibile perché la radiazione solare, anziché colpire direttamente l’acqua ed avviare, (con molta lentezza), il processo di fotocatalisi, riesce invece, con questo nuovo sistema, ad ‘accelerare’ il processo depurativo del liquido che, a contatto con le sostanze attive presenti nel composto, porta all’ossidazione rapida di tutti gli elementi nocivi all’interno della bottiglia.

L’acqua potabile ottenuta grazie all’invenzione della Kurup ha inoltre mostrato dei risultati sorprendenti: le analisi chimiche condotte sui liquidi reflui, prima e dopo il trattamento, hanno indicato che la concentrazione di coliformi (un tipo di batterio nocivo per la salute umana) è diminuita da 8000 unità a 50 in circa 8 ore e quella di escherichia coli (altro noto batterio), è passata da oltre 1000 a 0 in sole due ore.

L’acqua pulita ottenuta grazie a questo processo rappresenta quindi una vera novità nel campo dei sistemi di disinfezione idrici a ‘basso costo’. Per ora Deepika, dopo aver vinto un premio da 25.000 dollari, ha dichiarato di voler richiedere un brevetto per la sua invenzione, sperando, in futuro, di diffonderla nei paesi con scarsità di acqua potabile, mediante una distribuzione senza scopo di lucro.

(Matteo Ludovisi)

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