teoria dei giochi e vaccino covid19

Chi dovrebbe vaccinarsi per primo? Ce lo dice la teoria dei giochi

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teoria dei giochi e vaccino covid19

Utilizzando la teoria dei giochi, due scienziati hanno modellato due diversi scenari

Il New York Times racconta che, come molti altri scienziati, Madhur Anand, un’ecologa, e suo marito, Chris Bauch, un biologo matematico, hanno virato dalle loro ricerche mettendosi a servizio della situazione mondiale.

I due ricercatori, che di solito si occupano di comportamento umano e sistemi ambientali, si sono concentrati sulla priorità delle vaccinazioni.

Come racconta il NYT, lo studio risultante è stato condotto dal loro dottorando Peter Jentsch ed è attualmente in fase di revisione tra pari.

Il metodo che hanno utilizzato per rispondere alla domanda si basa sulla teoria dei giochi, una disciplina che analizza il modo in cui le persone prendono decisioni strategiche all’interno di un gruppo – in particolare, hanno utilizzato il dilemma del prigioniero, in cui si deve scegliere se collaborare o non collaborare al fine di una personale liberazione o una diminuzione della pena di tutte le persone coinvolte.

La pandemia presenta una complessità quotidiana di tali scelte, sia nel seguire le regole quotidiane che nel decidere se vaccinarsi.

In questo studio pioneristico che combina teoria dei giochi e modelli epidemiologici, vengono dipinti due scenari. La protezione diretta, che protegge direttamente le persone che vengono vaccinate, ad esempio quelle ad alto rischio e la protezione indiretta che protegge i contatti delle persone vaccinate.

Quindi la popolazione ad alto rischio viene protetta vaccinando gli individui che hanno maggiori probabilità di trasmettere il virus, come ad esempio i giovani.

Scrive il NYT che il modello ha rilevato che se i vaccini sono disponibili tra gennaio e marzo 2021 (con il 2,5% della popolazione vaccinata a settimana), la protezione diretta impedirebbe più morti.

Ma se i vaccini non saranno disponibili fino a luglio/settembre, quando l’immunità sarà più naturale, allora la protezione indiretta sarebbe più efficace nel ridurre la mortalità.

In questo momento, sono molti i paesi ad alto reddito che stanno seguendo l’approccio della protezione diretta, ma secondo gli scienziati a un certo punto dovranno passare all’altra. I paesi a basso e medio reddito, invece, dovrebbero seguire da subito l’approccio indiretto, visto che non riceveranno il vaccino tanto presto come i paesi più ricchi.

Lo studio, nonostante le sue limitazioni, è molto interessante. Tra le altre cose mostra come davvero ogni tipo di comportamento individuale e collettivo influenzi ciò che succede.

 

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