L’impero delle formiche argentine in lotta con le formiche invernali

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Sembrava un esercito imbattibile quello delle formiche argentine fino a quando non sono scese in campo le formiche invernali: si profila una lotta molto dura

Le formiche argentine (Linepithema humile) le conosciamo molto bene: hanno una storia lunga, che finisce molto spesso negli sportelli delle nostre cucine o vicino a qualche pacco di biscotti o di farina che abbiamo lasciato aperto. Sono invasori spietati, avidamente in lizza per il dominio nel mondo: note per la loro marcia dritta e per la straordinaria costanza che riservano ai loro obiettivi.

La maggior parte delle formiche è di natura combattiva: infatti, se si incontrano formiche provenienti da diverse colonie esse combatteranno fino alla morte tra di loro, anche se sono della stessa specie. Le formiche argentine no e questo è probabilmente il segreto che gli ha permesso di prosperare nel tempo. 

Le formiche argentine hanno una forma di solidarietà interna alla loro specie e non si combattono mai: per questo, mentre le altre mantengono limitato il loro numero sulla terra a causa delle «guerre civili», le formiche argentine prosperano in colonie immense. Sono la specie più popolosa nella società animale, a quanto ne sappiamo, con miliardi di miliardi di membri, e sono anche molto molto brutali: è così che espandono il loro dominio.

Gli scienziati sono sempre stati convinti che fosse impossibile combatterle. Almeno fino a questo momento, almeno fino a Jasper Ridge. La riserva appartenente alla Stanford University, in California, ospita la formica invernale (Prenolepis imparis) che potrebbe essere l’arma giusta da usare contro i conquistatori argentini.

Deborah Gordon, professoressa di biologia che studia le formiche della Stanford University, ha iniziato a monitorare le prime intrusioni argentine a Jasper Ridge nel 1993. Immaginando un massacro delle formiche locali, ha dovuto ricredersi quando ha scoperto la costanza di un’altra specie: la formica invernale, appunto. La sua strategia di difesa, che consiste in una sorta di sostanza repellente di cui non si sa ancora molto, ha fatto sì che sia nata una speranza: forse la formica argentina può essere bloccata. 

Staremo a vedere. 

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