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villa romana del casale

Patrimoni Unesco: 1997, Piazza Armerina, Villa romana del Casale

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Viaggio tra i Patrimoni Unesco in Italia

Piazza Armerina, poco distante da Enna, in Sicilia presenta una delle testimonianze più significative dello sviluppo dell’economia rurale e del sapiente utilizzo del territorio da parte dei Romani.

Il simbolo che rispecchia questa pratica è rappresentato dalla Villa romana del Casale, un edificio abitativo tardo antico, i cui resti sono situati a circa quattro chilometri da Piazza Armerina, risultato di importanti scavi che hanno avuto luogo nel 1950 circa.

La Villa Romana del Casale a Piazza Armerina è l’esempio supremo di villa di lusso romana tardo-imperiale, diventata Patrimonio UNESCO nel 1997 e famosa per la ricchezza, la qualità artistica e l’estensione dei mosaici che decorano quasi ogni stanza.

Un tesoro di arte musiva che testimonia le abitudini di vita della classe dominante romana e mostra le influenze reciproche tra le culture e gli scambi nel Mediterraneo antico, tra mondo romano e area nordafricana.

La villa si sviluppa in 48 ambienti, su circa 3500 metri quadri di superficie, ricoperti da mosaici in perfetto stato, probabilmente eseguiti da maestri africani, che permettono di ripercorrere la storia del più grande fra gli Imperi, con immagini di vita quotidiana, raffigurazioni di eroi e divinità e scene di caccia e di giochi.

Gli esempi di straordinaria maestria sono innumerevoli, ma fra tutti spicca il mosaico della Grande Caccia, la più vasta opera che decora il pavimento del lungo corridoio rialzato e separa la zona pubblica da quella privata della villa. Il soggetto del mosaico pavimentale rappresenta una grande battuta di cattura di animali feroci destinati ai giochi negli anfiteatri dell’impero a Roma.

Un ingresso monumentale a tre arcate con cortile a ferro di cavallo accoglie il corpo centrale della villa, articolato attorno ad una corte a peristilio e alla sua grande fontana, a monte dei quali si trovano la basilica e due appartamenti privati.

A fianco, preceduto da un portico di forma ellittica, si trova un triclinio monumentale, mentre lungo i suoi lati sono presenti altri appartamenti. Gli interni mostrano una ricchezza decorativa pavimentale e parietale senza pari, rappresentando il massimo esempio dell’arte romana del mosaico.

All’esterno sono stati rinvenuti due acquedotti usati per l’approvvigionamento delle fontane, dei servizi e del quartiere termale. Tutto il complesso architettonico della Villa è costruito su terrazze digradanti per permettere una perfetta e agevole organizzazione degli ambienti.

La Villa continuò ad essere abitata anche in epoca bizantina e altomedievale e, nel periodo arabo-normanno, era ancora frequentata come emporio e centro agricolo. Tra il XIV e il XV secolo, dopo le devastazioni dei secoli precedenti, si costituì un nuovo centro agricolo denominato il Casale, da cui proviene l’odierna denominazione dell’area archeologica.

A seguito di successivi danneggiamenti e alluvioni, e dei conseguenti smottamenti che coprirono molte zone del complesso, l’antico insediamento romano fu abbandonato definitivamente. Ma proprio grazie a questa stessa copertura che, nel tempo, l’eccezionale apparato musivo della Villa si è conservato per giungere fino ai nostri giorni.

La Villa romana del Casale, a Piazza Armerina, rappresenta un capolavoro del genio creativo dell’uomo.

In più mostra un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale e all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi dell’architettura e delle arti monumentali. La villa è anche una testimonianza unica della tradizione culturale di una civiltà scomparsa.

La Villa del Casale a Piazza Armerina illustra graficamente la predominanza sociale e la struttura economica della sua epoca. In più offre un inimitabile affresco della vita e della civiltà romana, grazie alla perfetta conservazione degli ambienti e delle rappresentazioni musive.

Alessandro Campa

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