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gatto selvatico scozzese

Il gatto selvatico scozzese

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La situazione di questo raro felino si fa sempre più preoccupante: il rischio estinzione è vicino

gatto selvatico scozzese

La situazione di questo raro felino si fa sempre più preoccupante: il rischio estinzione è vicino

Nelle terre selvagge della Scozia vive il Felis silvestris grampia, il gatto selvatico scozzese, riconosciuto dalla International Union for Conservation of Nature come facente parte della famiglia dei gatti selvatici europei, anche se è molto diverso e decisamente più grande.

Considerato uno degli animali più minacciati del pianeta, e forse il felino più raro del mondo, si stima che ci siano meno di 50 esemplari di razza pura – e questo numero spiega decisamente la loro vulnerabilità.

Avendo una vita media di 7 anni, questa specie di gatti desta molta preoccupazione tra biologi e ambientalisti che pensano che molto presto potrebbero non esserci più esemplari.

Con la sua pelliccia spessa e la capacità di sopravvivenza allo stato brado, il Felis silvestris grampia ha vissuto lontano dagli altri gatti selvatici per millenni.

Per molti anni ha vagato in Gran Bretagna, ma ora può essere trovato in Scozia.

I motivi per cui si sta avvicinando all’estinzione sono diversi: la persecuzione umana, la perdita di habitat a causa di disboscamento mal gestito e la diluizione dell’integrità genetica dovuta all’incrocio con gatti domestici o altri tipi di gatti selvatici.

Sono diversi i piani di conservazione che sono stati attuati, anche a livello nazionale, per salvare dall’estinzione il gatto selvatico scozzese, incluse iniziative per ripristinare l’habitat felino e il suo numero di abitanti con programmi di rimboschimento. E non solo.

Piantare alberi, infatti, non è sufficiente, perché i gatti selvatici scozzesi sono minacciati anche da altri fattori – le minacce di ibridazione con gatti domestici o selvatici, per esempio, la trasmissione delle malattie, gli incidenti (intrappolamento, impatto stradale, errori dei guardacaccia) – che devono essere ridotti.

Speriamo che tutti gli sforzi riescano a mantenere intatto il patrimonio genetico di questo gatto.

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