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SACCHETTI DI PLASTICA

In poche settimane i vecchi sacchetti di plastica in cui mettevamo la spesa sono spariti dai punti di vendita. Troppo inquinanti. Al loro posto il consumatore trova nuovi sacchetti di materiale biodegradabile, però meno capienti e meno robusti. Oppure, se questi non gli piacciono, porta con se una busta da casa. La vita di chi fa la spesa è diventata un po’ più complicata. Eppure – sorpresa! – tutti sono d’accordo sul divieto di usare i vecchi sacchetti e tutti, quasi tutti, si sono adeguati velocemente alle nuove regole, e senza protestare. Così dicono i risultati del nostro recente sondaggio

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L”ACQUA CHE BEVONO GLI ITALIANI

Agli Italiani, lo sappiamo, piace mangiare e bere bene. Dunque molti ci dicono in questo sondaggio che l’acqua minerale è preferita perché “ha un gusto migliore”, “è più gradevole al palato” e, particolarmente quella gassata, disseta e offre un piacere supplementare. La qualità delle acque minerali italiane spiega dunque perché il prodotto abbia da noi tanto successo. Ma non è questa la sola ragione. Se ascoltiamo bene i consumatori scopriamo che si fa tanto consumo di acqua minerale anche perché si ritiene che l’acqua di rubinetto non sia adatta per bere: Così 2/3 dei consumatori abituali di acqua minerale in bottiglia.

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GLI ITALIANI E LE ENERGIE RINNOVABILI

Innanzitutto, si scopre che gli italiani, ben il 73%, sarebbero disponibili a pagare 15 euro in più sulla bolletta a patto che l’energia che consumano sia effettivamente di provenienza ‘rinnovabile’; il 59% arriverebbe a pagare anche 50 euro annui. Molto preoccupante invece il dato che vede pochissimi italiani – il 18% appena – aver ricevuto un’offerta di energia rinnovabile da un operatore, infatti l’82% degli intervistati non ne è a conoscenza. Ma gli italiani hanno familiarità con le energie rinnovabili? Secondo la ricerca della Carlo Erminero & Co., tre italiani su quattro sanno dare una giusta definizione; poi l’energia rinnovabile viene associata subito all’energia eolica (34%) e all’energia solare (32%), in alcuni casi conosciuta come energia fotovoltaica (7%). Meno familiari risultano l’energia delle correnti marine, la geotermia e l’energia da biomassa. Per concludere, l’altra faccia della medaglia è il rapporto degli italiani con l’energia nucleare. Il 69% degli intervistati si recherà a votare in occasione del referendum sul nucleare per l’abrogazione della legge del 2008. Di questi voterà contro la creazione di centrali nucleare sul territorio nazionale ben il 75%. Solo una piccola quota (l’11%) di coloro che voteranno per l’abrogazione della legge è stato influenzato dalla tragedia giapponese di Fukushima.

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GLI ITALIANI E LO SVILUPPO SOSTENIBILE

L’attuale modello di sviluppo economico va cambiato, le diverse emergenze ambientali, energetiche e sociali chiedono un intervento: i governi ne sono sempre più consapevoli e in questa direzione vanno i diversi impegni presi a livello internazionale. Ma perseguire un modello di sviluppo che sia sostenibile non è solo compito dei governi, è indispensabile anche il contributo dei cittadini. 

Con questa ricerca, ci siamo quindi posti l’obiettivo di verificare, presso un campione di cittadini italiani:

  • quanto il tema dello sviluppo sostenibile sia sentito e come venga declinato;
  • quali siano, tra i comportamenti considerati importanti per contribuire in prima persona allo sviluppo sostenibile, quelli (dichiaratamente) già messi in atto o per i quali vi è una disponibilità a impegnarsi;
  • la valutazione dell’operato del Governo e dei partiti italiani su questo tema.
>Download Gli Italiani e lo sviluppo sostenibile.pdf

 

 

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