Travolti dall’onda. L’architettura londinese tra legno e domande irrisolte

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Con un contenuto entusiasmo Londra apre le porte alle ultime idee in movimento nel mondo di architettura arte e design. La Timber Wave incornicia sinuosamente con il legno l’ingresso del celeberrimo Victoria&Albert Museum. Guarda la GALLERY

Con un contenuto entusiasmo Londra apre le porte alle ultime idee in movimento nel mondo di architettura arte e design. La Timber Wave incornicia sinuosamente l’ingresso del celeberrimo Victoria&Albert Museum.Un icona della progettazione a controllo numerico, un formalismo esasperato che ha richiesto per la sua realizzazione la collaborazione dell’intelligence di uno dei più noti studi al mondo deputati a risolvere missioni strutturali pressochè impossibili: ARUP.

Il Legno resta nei vari settori il materiale protagonista: è portato alle estreme conseguenze anche nelle realizzazioni di design. Dunque questo giocattolo parametrico dà un segno nella città di cio’che oggi l’architettura e l’arte vogliono dire: possiamo fare tutto, ma vogliamo farlo tornando ad un alchimia con la natura.

La sperimentazione materica imperversa anche nell’installazione di Covent Garden, la LEGO Green house, di Sebastian Bergne, realizzata nel regno del “mercato popolare” della socialità spesa intorno alle cose semplici e genuine, vuole andare avanti, tornando indietro, ricreando un ambiente bio e che funzioni energeticamente come un’architettura vernacolare. Gli spunti immaginifici degli oggetti raccolti per “the power of making” eclettico sfoggio del potere creativo e di come posa essere fruttuosamente o no canalizzata questa energia, ci riporta, al di là del dato empirico, ad un senso più utilitaristico del concetto di oggetto.

L’onda travolge l’architettura in un fermo immagine sul postmoderno, riflessione ardita e controversa per molte sue sfaccettature: l’excursus delle opere presentate vorrebbe rispondere ad una domanda  ancora oggi senza una reale e possibile risposta: cosa significa postmodernismo e da dove deriva.

Una capitale inglese proiettata alle olimpiadi del prossimo anno, si espongono porzioni di facciate verdi a fianco a quella della storica National Gallery. Tutto corre veloce verso una continua aspirazione ad un futuro in cui si pensa in funzione della prestazione o performance energetico-tecnologica, a stupire, a superare un limite che continuamente viene spostato e reinventato.

Claudia Alessandro
a cura di BiCuadro Architetti
 

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architettura, design, legno, londra, postmodernismo

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