ULTIMA ORA:
Post title marquee scroll
Estate 2023 la più calda in 2mila anni. Spoiler: quella 2024 sarà peggio-Così la Cina invaderà Taiwan nel 2028. Gli scenari di Alperovitch per Europa e Italia-Imprese: dallo studio di Fondazione Gi Group e Valore D i tre pilastri per sostenere la genitorialità-Inchiesta Liguria, Meloni: "Toti? Aspettiamo sue risposte"-Lavoro, Falcomer (Valore D): "Collaborazione pubblico-privato per occupazione femminile"-Harry e Meghan nella bufera, la fondazione Archewell dichiarata 'inadempiente'-Appello specialisti obesità a medici famiglia: "E' emergenza, collaboriamo"-Giornalista condannato al carcere per un articolo, è bufera: "Attacco a libertà di stampa"-Giro d'Italia, Paret-Peintre vince decima tappa e Pogacar sempre maglia rosa-Morta Galassia, cane dei Vigili del Fuoco in azione a Rigopiano e ponte Morandi-European youth event a Forlì dal 17 al 19 maggio-Carlo III consegna onorificenze, prima volta dalla diagnosi di cancro-Salvini: "Sviluppo e lavoro dal porto commerciale di Fiumicino"-La Gioconda, lite fra esperti sul paesaggio: è Lago di Como o Toscana?-ReBuild 2024, Greenaccord Onlus: "Cerchiamo di mettere a terra democratizzazione energia"-Aggressione pitbull, veterinario: "Non demonizzare ma vanno gestiti con regole severe"-ReBuild 2024, Pulice (CDP - Rics Italia): "Trasparenza e etica valori chiave"-Mobilità, Lo Presti (Milano Serravalle): "Ad Asecap Days 24 Paesi e oltre 350 delegati"-Studenti pro Palestina, al via il corteo dentro La Sapienza: "Fuori la guerra dall’università"-Mobilità, Boiardi (Milano Serravalle): "Sfida è coniugare innovazione e sicurezza"

Partiti, Follini: “Anni di antipolitica e questione morale ancora attuale”

Condividi questo articolo:

(Adnkronos) – "Gli occhi di Berlinguer che ci guardano dalle tessere del Pd, appena stampate, ci ricordano che la 'questione morale' è ancora attuale (e controversa), come a quei tempi. E per chi fosse tentato di rimuovere l’argomento, provvede la cronaca quotidiana dei nostri giorni a segnalarci come il malaffare abbia affermato ormai un suo paradossale diritto di cittadinanza nelle contrade della nostra vita pubblica. Non passa giorno senza che le cronache politico-giudiziarie ci raccontino la criticità di questa situazione. Certo, occorrerebbe sempre attendere l’esito dei processi per decretare innocenze e colpevolezze. E sarebbe il caso di non dimenticare le troppe volte in cui agli annunci e ai sospetti abbia poi fatto seguito un certo numero di assoluzioni. Resta il fatto però che dagli episodi di questi giorni promana nell’insieme un sentore di malcostume che non sembra certo deporre a favore della limpidezza della politica. Dunque, attendiamo pazientemente l’esito di tutte queste vicende. Imparando a distinguere un caso dall’altro e possibilmente evitando di fare di ogni erba un fascio. Ma senza lasciarsi andare né a un’eccessiva indulgenza né a un eccessivo ottimismo. Nel frattempo converrà forse chiedersi come mai anni e anni di prediche e di denunce ci abbiano lasciato infine al punto di prima. Quasi che una certa disinvoltura negli affari pubblici sia un destino a cui il nostro paese non trova mai il modo di sottrarsi. Magari passando da una parte all’altra a seconda di come di volta in volta cambiava il vento elettorale. Personalmente non ho mai creduto che la corruzione, o almeno la disinvoltura, fosse il dubbio privilegio di una parte piuttosto che dell’altra. Galantuomini e faccendieri si distribuiscono da tempo lungo tutto l’arco delle posizioni politiche. E se una volta si poteva pensare che il destino di governo degli uni e di opposizione degli altri, secondo i canoni di una democrazia senza ricambio, scavasse una sorta di differenza etica, ora di quella differenza non c’è traccia. Semmai si può segnalare come la gran parte degli amministratori finiti sotto il tiro delle indagini si siano messi in mostra anche per l’estrema disinvoltura con cui, negli anni, sono passati da un partito all’altro portando in dote i loro voti ma anche, si teme, i loro affari. O almeno, le loro clientele. Lasciamo da parte, quindi, gli argomenti che hanno segnato il destino della prima repubblica -che pure non meritava affatto il vituperio di cui è stata oggetto. E cerchiamo piuttosto di capire perché la seconda e la terza edizione della nostra esperienza repubblicana non si sono rivelate affatto migliori -anzi, tutt’altro. Il fatto è che anni e anni di predicazione antipolitica, anni e anni di questioni morali malamente invocate e utilizzate con spirito di parte, anni e anni di sospetti diffusi a piene mani, anni e anni improntati ad una estrema sfiducia verso quanti si dedicavano alla cosa pubblica, insomma anni e anni così come li abbiamo vissuti e soprattutto raccontati, invece che migliorare le cose hanno prodotto risultati ancora peggiori. Segno che magari il giustizialismo non arreca maggiore giustizia e che il moralismo non contiene maggiore morale. Il minimo che se ne possa dire è che la descrizione della politica come sentina dei vizi del paese non ha affatto prodotto quella virtù che andavamo cercando non si sa bene dove. Piuttosto dovremmo considerare che forse c’era qualcosa di sbagliato proprio in alcuni dei rimedi che andavamo cercando. Lo spirito antipolitico che ha improntato questi ultimi tempi ci ha portato infatti verso due esiti assai discutibili, tutti e due. Da un lato ci ha fatto pensare che l’attività pubblica fosse una cosa disdicevole in sé e per sé, spingendo molte persone lungo la china del disimpegno. Dall’altro ci ha convinto che il rimedio migliore fosse quello della semplificazione e verticalizzazione della catena di comando, generando infine l’illusione che le leadership solitarie e assertive che ormai vanno di moda fossero l’unico modo per sbrogliare tutta questa matassa. Così, con le migliori intenzioni, abbiamo finito per peggiorare le cose. La cronaca di questi giorni ce lo ricorda in modo perfino impietoso". (di Marco Follini) —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Questo articolo è stato letto 1 volte.

adnkronos, ultimora

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net