Maltempo, rifugiamoci nella letteratura della pioggia. Non e’ necessario l’ ombrello

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Sono giorni di maltempo e pioggia: consoliamoci con al letteratura. Tra nostalgia e malinconia, tra amore e passione, la pioggia ha scritto pagine memorabili della nostra storia. Da Dante a Fenoglio, passando per Manzoni, ecco alcuni acquazzoni protagonisti delle pagine dei libri

 

Giorni di pioggia, quindi … e di sentimenti. Nostalgia, malinconia, tristezza, ricordi, ma anche passione e amore. E non dimentichiamoci della fortuna, sì perché, forse per consolarsi, il proverbio “sposa bagnata, sposa fortunata” si adatta e riadatta ormai alle più svariate situazioni. E allora ecco che una giornata in cui il sole non ci ha dato il buongiorno, diventa una giornata sfruttabile.

Comunque sia, l’acqua che scivola tra le foglie degli alberi, che scorre ai bordi delle strade, che bagna le nostre finestre è ispiratrice.

Non lo afferma certo Ecoseven, ma i tanti autori che nella letteratura e nei film hanno fatto della pioggia la benvenuta  protagonista.  Un bacio dato all’uomo che si ama quando la pioggia scorre tra i visi, tra i corpi e tra le mani amanti, non è più romantico (e anche più voluto, visti gli impedimenti) di un bacio dato  mentre in cielo splende il sole?

Facendo un “tuffo”, tra le piogge della letteratura, non possiamo non ricordare il ticchettio che sorprende D’annunzio e la donna amata durante una tranquilla passeggiata in una deserta pineta vicino al mare  “(…) Piove su le tue ciglia nere/ sì che par tu pianga/ ma di piacere; non bianca/ ma quasi fatta virente,/ par da scorza tu esca./ E tutta la vita è in noi fresca/aulente, (…)”.  Creata  l’atmosfera di silenzio e di ascolto, La pioggia nel pineto riporta le cose, viste o toccate al loro suono primario e alla loro natura.

Anche per Manzoni il tocco della pioggia ridona vita nuova. Nei Promessi Sposi  l’acquazzone purifica, lava, battezza un nuovo inizio e libera per sempre dalla peste. Mentre Renzo vaga tra le campagne appena fuori Milano, un temporale violento si abbatte su di lui, compie il suo miracolo e si placa, divenendo “acquerugiola fine fine, cheta cheta, ugual uguale”.

Ma non sempre la pioggia è amica. E allora ricordiamo l’eterno dolore a cui sono costretti i Golosi del VI canto dell’ Inferno. La pioggia di Dante è  “etterna, maladetta, fredda e greve” .

Piove anche in Pioggia e la sposa di Giuseppe Fenoglio. Nei suoi gesti semplici, nello sguardo diretto e autentico, infallibile nel riprodurre se stesso e il mondo intorno, un bambino di sette anni diviene il protagonista del racconto e di un acquazzone che, durante un viaggio verso Cadilù, si abbatte su di lui, sulla zia e sul cugino “La pioggia battente mi costringeva a testa in giù e mi prese una vertigine per tutta quell’acqua che mi passava grassa e rapide tra le gambe”

Tra amore, baci, passioni, dolori e angosce, anche in questi giorni la pioggia diventa protagonista delle nostre giornate. Letteratura di vita, vera. Tanto non è necessario aprire l’ombrello.

(GC)

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