Api dotati di sensore contro estinzione specie

Condividi questo articolo:

In Australia migliaia di api sono state dotate di  minuscoli sensori per raccogliere dati sui movimenti e sulle abitudini di questi animali e scoprire la causa del collasso di numerose colonie

 

Capire il collasso di colonie di api in tutto il mondo. E’ questo lo scopo per cui numerosi migliaia si animaletti di questa specie sono stati dotato di  minuscoli sensori di 2,5 x 2,5 mm, come zainetti hi-tech, per i prossimi due mesi.

Grazie ai sensori gli esperti, guidati dall’Ente australiano di ricerca Csiro dalla sua base a Hobart in Tasmania, raccoglieranno i dati sui movimenti e sulle abitudini di diverse generazioni di api per far luce sulla completa scomparsa di colonie. La rapida perdita di api, infatti, ha causato la scomparsa di oltre 10 milioni di alveari attorno al mondo negli ultimi sei anni. I ricercatori hanno richiuso le api in frigoriferi regolati alla temperatura di 5 gradi, che le addormenta. Sotto un microscopio i sensori vengono poi attentamente incollati sul dorso, una procedura che talvolta ne richiede la rasatura, prima di riportarle all’alveare. Vengono studiati in particolare quattro alveari, due forniti di una ‘mangiatoia’ con nettare e polline normali, mentre negli altri due le api sono alimentate con nettare e polline contenenti una piccola quantità di pesticida, che si ritiene la causa del collasso delle colonie.

Con l’aiuto dei sensori gli scienziati potranno capire l’impatto del pesticida sulla capacità delle api di completare i loro compiti e la produzione di miele. Le api, infatti, sono insetti che operano con routine e qualsiasi deviazione sarà osservabile.

gc

Questo articolo è stato letto 21 volte.

animali, api, Ente australiano di ricerca Csiro, estinzione api

Comments (10)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Ecoseven è un prodotto di Ecomedianet S.r.l. Direzione e redazione: Lungotevere dei Mellini n. 44 - 00193 Roma
Registrazione presso il Tribunale di Roma n° 482/2010 del 31/12/2010.redazione@ecoseven.net