Olio di CBD e tumore ai polmoni

L’olio di CBD potrebbe aver ridotto il tumore di un paziente

I medici del Regno Unito segnalano un caso molto interessante di una donna ottantenne che fuma un pacchetto di sigarette alla settimana e che, anche se ha rifiutato il trattamento per il suo cancro ai polmoni, si è comunque ritrovata davanti a una riduzione del tumore dopo tre anni dalla diagnosi.

Il team di scienziati che si è occupato del caso sospetta che l’autosomministrazione quotidiana di olio di CBD da parte della donna possa essere la ragione della sua guarigione e lo ha raccontato in un articolo pubblicato sulla rivista BMJ Case Reports.

Ci sono, ovviamente, molti motivi per essere scettici sulla loro conclusione, ma comunque il caso suggerisce la possibilità che il CBD abbia dei benefici medici non ancora compresi.

Come spiega Wikipedia, il CBD, detto cannabidiolo, è “un metabolita della Cannabis sativa“.

“A differenza del THC, altro principio attivo contenuto nella Cannabis, il cannabidiolo non è psicoattivo, non crea assuefazione e possiede notevoli capacità rilassanti, antinfiammatorie e antidolorifiche“.

Raccontano gli scienziati che la donna dello studio ha rifiutato il trattamento medico per il suo cancro dopo aver visto il marito lottare con gli effetti collaterali della radioterapia.

Invece, ha preso circa 0,5 ml di olio di CBD tre, a volte due, volte al giorno su consiglio di un parente. Per un motivo o per l’altro, il suo tumore si è ridotto del 76% tra la sua diagnosi di giugno 2018 – quando poi ha iniziato a prendere CBD – e febbraio 2021, rappresentando un notevole ma sconcertante miglioramento delle sue condizioni.

Anche se i medici si sono informati su quantità e caratteristiche di THC, CBD e THCA presenti nell’olio, hanno scritto che non hanno idea del motivo per cui quegli ingredienti potrebbero aiutare a combattere il cancro ai polmoni, Né tantomeno se lo hanno davvero fatto.

Questa correlazione, dopotutto, non implica causalità, potrebbe essere una semplice coincidenza.

“Sono necessarie ulteriori ricerche per identificare l’effettivo meccanismo d’azione, le vie di somministrazione, i dosaggi sicuri, i suoi effetti su diversi tipi di cancro e qualsiasi potenziale effetto collaterale negativo quando si usano i cannabinoidi“, hanno concluso i ricercatori.