covid19 in Afghanistan

Dove c’è guerra e povertà il Covid-19 non è la priorità

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covid19 in Afghanistan

In un paese povero con gravi minacce di guerra, il Covid-19 continua a non essere l’emergenza più grande

Secondo un’inchiesta fatta del New York Times, in Afghanistan la vita continua come se la pandemia non fosse mai successa.

Le persone si danno la mano e vanno in giro senza mascherina: non ci sono disinfettanti né distanziamento sociale a difendere nessuno.

Anche se, quando la pandemia ha colpito tutto il mondo, il governo afgano ha “lottato per chiudere le città e persuadere gli afgani a indossare mascherine, lavarsi le mani e praticare le distanze sociali.

Le misure sono state applicate a casaccio per diverse settimane prima che i cittadini iniziassero a essere irritati dalle “restrizioni”, racconta il NYT.

E anche in questa seconda ondata le cose non sono cambiate.

Gli afgani sono negazionisti, non accolgono in alcun modo le dichiarazioni degli esperti e pensano, come ha raccontato al giornale il primario per malattie infettive di Kabul che il Covid sia “propaganda occidentale”.

Il portavoce del Ministero della salute ha detto:

“Viviamo in un paese con gravi minacce di guerra e povertà. Il Covid non può competere”.

Eppure gli afgani continuano a contrarre il virus e a morire, anche se non si possono davvero dare dei numeri in merito.

Il bilancio delle vittime del Coronavirus riferito dal Ministero della Salute, riporta il NYT, è di 2.074 vittime, con 50.677 casi positivi, ma la capacità di test dell’Afghanistan è fortemente limitata: da marzo ha condotto solo 180.000 test.

I numeri effettivi sono esponenzialmente più alti: si stima che il 32% dei circa 34 milioni di persone dell’Afghanistan potrebbe già aver contratto il virus, ha detto il ministero della salute.

Le persone si assembrano e continuano la loro vita di sempre in Afghanistan perché non pensano che il Covid-19 sia una malattia mortale.

Il governo, da parte sua, è impossibilitato a decretare delle vere chiusure di luoghi pubblici o delle restrizioni perché la maggior parte degli afgani vive in una tale povertà da essere costretta ad avventurarsi nelle città per guadagnarsi da vivere.

Qualcuno segue le regole, ma non serve a niente se tutti gli altri continuano a non farlo.

 

 

 

 

 

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Afghanistan, coronavirus, COVID19, guerra, misure restrittive non rispettate, morti

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