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Neoboutonia velutina e fegato

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I ricercatori stanno studiando le proprietà epatoprotettive di questa misteriosa pianta

Si chiama Neoboutonia velutina ed è originaria del Camerun, la pianta esaminata dai ricercatori in questo studio, come agente protettivo del fegato.

I ricercatori hanno preparato un estratto acquoso di Neoboutonia velutina usando metodi fitochimici. Per determinare le proprietà antinfiammatorie, hanno utilizzato cellule HepG2, in cui l’estratto è stato applicato a diverse concentrazioni.

L’epatite acuta è stata indotta tramite l’esposizione orale o intraperitoneale al tetracloruro di carbonio e al concanavalin A. La lesione epatica risultante nei topi è stata poi controllata esaminando campioni di tessuto, transaminasi e marcatori pro-infiammatori.

Inoltre, i ricercatori hanno studiato anche la capacità antiossidante dell’estratto e la sua efficacia sui radicali liberi.

In base ai risultati, i topi a cui sono stati somministrati estratti di Neoboutonia velutina hanno mostrato una diminuzione significativa nell’espressione di citochine proinfiammatorie, fattore che si è tradotto in un aumento della protezione del fegato da danno epatico indotto da tetracloruro di carbonio. L’estratto è stato anche in grado di ridurre i marker infiammatori legati al danno epatico.

I ricercatori hanno concluso che la velutina N. può proteggere il fegato in entrambi i modelli di epatite, oltre a mostrare proprietà antiossidanti. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista BMC Complementary and Alternative Medicine.

Mentre la ricerca fa passi da gigante, è importante far prevenzione, imparando a riconoscere i segnali del nostro corpo.

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fegato, Neoboutonia velutina

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