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Addio a Vincenzo Consolo. Ritratto dello scrittore, erede di Sciascia

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Vincenzo Consolo è morto all’età di 79 anni. Scrittore siciliano di grande onestà intellettuale, ha sempre creduto che la Sicilia fosse capace di cambiare e riscattarsi. Ecoseven.net lo ricorda così

Vincenzo Consolo se ne è andato a 79 anni. Ha lasciato quel mondo che nei suoi ultimi scritti vedeva becero e involgarito. E’ morto a Milano, ma negli occhi aveva la terra siciliana dove era nato – a Sant’Agata di Militello – nel 1933 e con cui lo stretto rapporto non si era mai interrotto. Consolo è stato l’erede di Leonardo Sciascia, scrittore e intellettuale raffinato, consulente editoriale della casa editrice Einaudi per la narrativa italiana insieme a Italo Calvino e Natalia Ginzburg. 

Tra i suoi libri più famosi, un po’ romanzi un po’ poesie, “Il sorriso dell’ignoto marinaio” (1976), ambientato nella sua terra d’origine e apertamente ispirato al sorriso enigmatico del “ritratto di ignoto marinaio” di Antonello da Messina. E poi “Retablo” (1987), “Lunaria” (1985), “Nottetempo casa per casa” che vinse il premio Strega  nel 1992, “Lo spasimo di Palermo” (1998). Ma fu anche giornalista per L’Ora di Palermo, raccontando la Sicilia a modo suo: il malaffare, la violenza della mafia, la distruzione del paesaggio.

Consolo sognava una Sicilia capace di cambiare, di riscattarsi, diceva che la letteratura non può fare a meno della memoria, quella storica ma anche quella personale e quella linguistica. Amava la storia che si fa metafora di Alessandro Manzoni e attraverso la storia del passato raccontava il nostro presente: l’unità d’Italia, il Risorgimento, l’avvento del Fascismo, la strage di via D’Amelio.

In tutti i suoi scritti si leggeva l’elevato senso di responsabilità morale, l’onestà intellettuale che non lo ha abbandonato fino alla fine. Noi vogliamo ricordarlo invece soprattutto per questo.

(Alessandra Severini)

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