Inquinamento: un nuovo metodo per valutare la qualita’ dell’aria

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La qualita’ dell’aria nelle citta’ italiane sara’ presto analizzata attraverso MINNI, il nuovo metodo di valutazione dell’inquinamento atmosferico messo a punto dall’Enea

La qualità dell’aria nelle città italiane, sarà presto analizzata attraverso l’utilizzo di un metodo di valutazione innovativo dell’inquinamento atmosferico. Si tratta di ‘MINNI’, il Modello Integrato Nazionale a supporto della Negoziazione Internazionale sui temi dell’inquinamento atmosferico, messo a punto dall’Enea e presentato al pubblico la settimana scorsa, a Roma. In pratica, il nuovo sistema modellistico (che si basa su tecnologie di ‘rilevazione’ esistenti) è uno strumento messo a disposizione del Ministero dell’Ambiente (che già lo utilizza) e delle Regioni, per intraprendere politiche di tutela della qualità dell’aria sul territorio nazionale e regionale, che consente, tra l’altro, di analizzare approfonditamente i fenomeni dell’inquinamento e le rispettive azioni da attuare per garantirne la loro riduzione.

La qualità dell’aria analizzata con ‘MINNI’, prevede, in particolare, di utilizzare simultaneamente due differenti tecnologie di ‘rilevazione’, attraverso un’elaborazione incrociata dei dati acquisiti da entrambi i sistemi. La prima tecnologia, riguarda  infatti il sistema modellistico atmosferico ‘SMA’,  in grado di simulare i processi chimico-fisici in atmosfera e di riprodurre virtualmente le concentrazioni dei principali inquinanti nell’aria. La seconda invece, si riferisce allo strumento di analisi ‘GAINS-Italia’, capace di elaborare gli scenari relativi alle emissioni (e all’impatto) degli inquinanti in atmosfera, nonché di analizzare i costi economici delle misure da intraprendere per il risanamento della qualità dell’aria sul territorio.

La qualità dell’aria monitorata da ‘MINNI’, ha consentito, inoltre, di facilitare i negoziati internazionali in materia di riduzione dell’inquinamento: nel 2012, ad esempio, si concluse positivamente il processo di negoziazione per la revisione del protocollo di Göteborg, attraverso cui vennero fissate, in Europa, negli Stati Uniti e in Canada, delle percentuali di riduzione delle emissioni da conseguire entro il 2020. 

La qualità dell’aria nelle città italiane, si baserà quindi su un efficace sistema di valutazione scientifica nazionale che, riconosciuto in tutto il mondo, sarà in grado di rappresentare le peculiarità del nostro Paese dal punto vista meteorologico, geografico e produttivo, con stime sull’inquinamento atmosferico (e sulle sue possibili cause), insieme alle relative analisi sulla salute umana, sugli ecosistemi e sul degrado del nostro patrimonio artistico e culturale.

(Matteo Ludovisi)

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