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L’estinzione dei mammut

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Una nuova ricerca chiarisce perché i mammut potrebbero essersi estinti per eccessi genomici

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Una nuova ricerca chiarisce perché i mammut potrebbero essersi estinti per eccessi genomici

L’ultimo dei mammut lanosi si estinse circa 4000 anni fa, nell’isola di Wrangel, nell’Oceano Artico, non lontano dalla costa siberiana.

Le ricerche fatte sulle motivazioni dell’estinzione di questa specie hanno portato, nel 2017, a capire che era successo per un «eccesso» di effetti genomici, che è arrivato a ricasco sull’ultimo esemplare dei mammut.

Ora sappiamo perché: è stato a causa di un ambiente ostile e della consanguineità.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Genome Biology and Evolution, i geni dell’ultimo mammut dell’isola di Wrangel erano davvero un disastro.

Il mammut aveva molte mutazioni genomiche che potevano «causare diversi difetti comportamentali e dello sviluppo» come, tra gli altri: infertilità, disabilità motorie, disabilità cognitive – come la capacità di percepire gli odori dei fiori in modo accurato, incasinando la sua capacità di nutrirsi correttamente – e persino il diabete.

Il genoma sequenziato su cui si è basata la ricerca proveniva da un singolo mammut lanoso, quindi i ricercatori ora stanno cercando altre prove per confermare il loro lavoro, ma c’è un aspetto cruciale che il ricercatore dell’Università di Buffalo Vincent Lynch, che ha lavorato allo studio, ha riassunto bene: la consanguineità.

«Oltre a suggerire che gli ultimi mammut erano probabilmente una popolazione malsana», dice il ricercatore, a proposito dello studio, nel comunicato stampa, «è una storia di ammonimento per le specie viventi minacciate di estinzione: se le loro popolazioni rimangono piccole, anche loro potrebbero accumulare mutazioni deleterie che possono contribuire alla loro estinzione».

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consanguineità, estinzione, mammut

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