Il ruolo delle industrie di petrolio e gas nelle migrazioni animali

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Uno studio sulla migrazione del cervo mulo ha mostrato alcune anomalie

Il cervo mulo, come tutti gli ungulati, migra per avere accesso al cibo e per evitare condizioni atmosferiche non favorevoli. La migrazione rappresenta per essi una strategia chiave che consente agli erbivori di sopravvivere.

Nonostante l’importanza della migrazione degli ungulati per molti ecosistemi, i tradizionali corridoi migratori utilizzati dalle popolazioni di tutto il mondo stanno affrontando un cambiamento senza precedenti a causa dell’impronta in espansione dello sviluppo umano.

Questi mammiferi seguono solitamente un percorso ben tracciato da un’onda verde di germogli che riescono a digerire facilmente: partendo dalle basse pianure la seguono fino ad arrivare verso l’alto, nelle catene montuose, dove trascorreranno l’estate. Il loro viaggio è organizzato in modo minuzioso, perché devono immagazzinare grasso sulle gambe per riuscire a superare sia l’estate che l’inverno.

I risultati dello studio

Nello studio pubblicato su Nature Ecology and Evolution è stato osservato come un gruppo di cervi del Wyoming centrale non sia riuscito a completare il proprio cammino a causa di due giacimenti di gas naturale costruiti lungo il percorso da cui sarebbero dovuti passare. In questo caso i cervi hanno trovato molta difficoltà a scegliere percorsi alternativi a quello conosciuto a causa di disturbi provenienti da trivellazioni, esplosioni, perforazioni ecc…

Come specie, i cervi mulo degli Stati Uniti occidentali non sono particolarmente in pericolo. Ma svolgono un ruolo fondamentale in quello che Mark Hebblewhite, ricercatore della University of Montan, chiama “flusso di risorse”: durante le migrazioni, i cervi si nutrono di piante a crescita rapida che altrimenti soffocherebbero altre specie vegetali, diventando a loro volta prede di specie che hanno più probabilità di essere tutelate, come i lupi grigi e i grizzly dei parchi nazionali del Wyoming.

Applicazioni future dello studio

I ricercatori hanno suggerito come questo modello di studio possa essere utilizzato e applicato per la scelta dei siti in cui costruire giacimenti. Osservando la mappa si può notare come ci siano zone nei dintorni, dove è possibile estrarre, che non vengono assolutamente frequentate dai cervi (o da altri animali che effettuano migrazioni). Sarebbe quindi opportuno tenerne conto nella scelta dei siti su cui trivellare.

“Questo documento evidenzia che si sarebbero potuti evitare i loro percorsi. Non è necessario chiudere tutto”, suggerisce Hebblewhite.

Luna Riillo

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