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Distanziamento sociale: per tutti, anche per gli animali

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Il distanziamento sociale è una pratica che viene usata anche dagli animali per difendersi dalle malattie

In un nuovo studio pubblicato su Science, la professoressa di scienze biologiche Dana Hawley ha evidenziato che ci sono molte altre specie non umane che praticano l’allontanamento sociale per fermare la diffusione di infezioni batteriche, virali e parassitarie.

Lo fanno le formiche foraggere, i pipistrelli vampiri, i pesci guppy e i mandrilli.

Insomma, molto prima che noi iniziassimo con questa pratica impostaci dalla pandemia di Covid-19, gli animali lo facevano già – e in maniera intuitiva, senza che fosse nessun DCPM a consigliarlo.

In un comunicato stampa, la Hawley ha spiegato che

“stare a casa e limitare le interazioni con gli altri è una risposta comportamentale intuitiva quando ci sentiamo male, e quella che vediamo in molti tipi di animali in natura, ma gli esseri umani spesso sopprimono questo istinto, con un grande potenziale costo per noi stessi e le nostre comunità, a causa di pressioni per continuare a lavorare o frequentare le lezioni anche quando si è ammalati”.

È successo a tutti di non uscire perché si è stanchi, senza energie e magari con una lieve influenza: anche se non ce ne rendiamo conto, quello è una forma di allontanamento sociale, che Hawley e gli altri autori dello studio chiamano “allontanamento sociale passivo”.

I pipistrelli vampiri, per esempio, che si nutrono esclusivamente del sangue di altri animali – e quindi sono molto socievoli (poiché il sangue è difficile da trovare quasi tutti i giorni, i pipistrelli vampiri formano forti legami sociali condividendo cibo e pulendosi a vicenda) – di fronte a un batterio (innocuo) che gli è stato iniettato dai ricercatori hanno assunto un atteggiamento di distanziamento: allontanandosi e pulendosi meno tra loro.

Così anche i mandrilli.

Le formiche, invece, come altri animali, praticano una forma di allontanamento sociale attivo, abbandonando i gruppi che stanno male: il sacrificio di sé dell’individuo infetto è visto come un atto di bene pubblico per proteggere il resto della colonia e portare avanti i geni che manterranno fiorente la colonia in futuro.

Sfortunatamente, gli esseri umani hanno acquisito fin troppo familiarità con i costi ei benefici dell’allontanamento sociale dall’inizio della pandemia e questo sta cambiando molto anche il nostro comportamento nel mezzo della malattia, senza che ce ne rendiamo nemmeno conto. Con la comparsa delle varianti, gli esseri umani dovranno continuare a indossare mascherine per proteggere se stessi, gli altri e la distanza sociale.

Dobbiamo prenderci cura di noi stessi e gli altri assolutamente, perpetrando questo allontanamento sociale attivo.

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