Le donne reinventano l’agricoltura. Niente sprechi e più cibi bio

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Le donne scendono in campo e reinventano l’agricoltura: riciclo, riutilizzo sono le parole chiave per l’innovazione del settore primario

L’agricoltura si tinge di rosa: le donne stanno riscoprendo il loro amore verso la campagna e verso la natura, e per sconfiggere la crisi economica che attanaglia il nostro Paese, reinventano il settore primario. Riciclo, riutilizzo e novità sono le parole d’ordine delle idee femminili che cambiano l’agricoltura: c’è chi utilizza gli scarti della vinificazione per realizzare matite colorate e originali imballaggi, chi risolleva le sorti della coltivazione dell’aglio immaginando un nuovo tipo di commercio, chi a fronte della crisi occupazionale si reinventa il mestiere di designer scegliendo la paglia.

Le donne portano all’agricoltura innovazione, originalità e, anche e soprattutto, maggiore attenzione all’ambiente. Sono le donne, infatti, a favorire l’agricoltura biologica: sia nella produzione, sia nella consumazione. Sono le donne che pur di evitare gli sprechi si reinventano nuovi mestieri, nuovi oggetti e nuovi modi di riciclare, senza dimenticare le tradizioni.

Ma quante sono le donne in agricoltura? Secondo i dati della Cia, la Confederazione italiana agricoltori, le aziende agricole guidate da imprenditrici oggi sono più del 33% e le donne rappresentano quasi il 40% della forza lavoro complessiva. Il processo di femminilizzazione dell’agricoltura interessa soprattutto le regioni del Sud, dove la disoccupazione femminile, nel secondo trimestre 2012, ha raggiunto il picco negativo del 48% per le ragazze tra i 15 e i 24 anni.

(gc)

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